martedì 26 dicembre 2017

Il castello di mercoledì 27 dicembre



PITIGLIANO (GR) – Palazzo Orsini

La prima notizia di Pitigliano appare in una bolla inviata da papa Niccolò II al preposto della cattedrale di Sovana nel 1061, dove viene già indicato come luogo di competenza della famiglia dei conti Aldobrandeschi. La loro permanenza al potere fu, però, relativamente breve in quanto nel 1293 Anastasia, figlia della contessa Margherita Aldobrandeschi (e ultima erede di quel ramo familiare), sposò Romano Orsini portando in dote la contea di Sovana e la sede della contea fu trasferita proprio a Pitigliano. Gli Orsini governarono la Contea di Pitigliano per secoli, difendendole dai continui tentativi di sottomissione da parte di Siena e Orvieto prima, e della Firenze medicea poi. Fu solo nel 1574 che Niccolò IV Orsini cedette la fortezza ai Medici e nel 1604 Pitigliano fu annessa al granducato di Toscana, ceduta dal conte Gian Antonio Orsini per saldare i propri debiti. I Medici tuttavia si disinteressarono delle sorti della città, che cadde presto in declino, e soltanto nel 1737, anno in cui il granducato passò ai Lorena, Pitigliano conobbe una lenta ripresa economica e culturale. Il Palazzo Orsini, imponente palazzo fortificato, sorse come antico convento religioso, quasi certamente tra l'XI e il XII secolo. Acquistato dagli Aldobrandeschi, fu trasformato in Rocca aldobrandesca a metà Duecento, che divenne la loro residenza, nonché sede istituzionale, di Pitigliano. Divenuto poi sede della contea degli Orsini, venne ristrutturato consistentemente nel XVI secolo per volere di Niccolò Orsini, su progetto dell'ingegnere Antonio da Sangallo il Giovane, il quale fu incaricato non solo di fortificare ulteriormente le strutture preesistenti, ma anche di dare un'impronta di eleganza all'intero complesso, introducendo i caratteristici elementi stilistici rinascimentali. Altri interventi erano stati effettuati, a suo tempo, anche da Baldassarre Peruzzi. L'aspetto attuale è dovuto ad alcune ristrutturazioni effettuate dai Lorena tra il 1777 e il 1840, anche se in epoche recenti la Sovrintendenza ai beni artistici e culturali di Siena e Grosseto ha imposto un'intonacatura esterna di dubbia qualità. Il complesso di Palazzo Orsini è costituito da un cassero, due torri e un torrione, con strutture murarie esterne prevalentemente rivestite in intonaco e alcuni tratti in conci di tufo; le parti sommitali presentano merlature. L'ingresso avviene attraverso una prima rampa che conduce ad un portale ad arco tondo, oltre il quale un'altra breve rampa dà accesso al cortile interno, dove è collocato il caratteristico pozzo-cisterna in stile rinascimentale, a cui risulta coevo il loggiato che vi si affaccia su un lato, con arcate tonde poggianti su colonne con capitelli ionici. Dal cortile, una breve gradinata conduce al portale d'ingresso del palazzo, architravato, in travertino riccamente scolpito alla fine del secolo XV con festoni e un emblema inneggiante alla fedeltà militare di Niccolò III, chiamato nel 1495 da Venezia come Governatore in campo delle milizie della Serenissima: due mani stringono con forza un collare da mastino munite di punte e il motto «Prius mori quam fallere». All’interno del palazzo è ospitato il Museo diocesano d'arte sacra, ricco di opere d'arte che coprono un periodo di tempo dal medioevo all'età moderna; sul lato opposto, un'altra scalinata conduce all'entrata del Museo archeologico, dove sono custoditi vari reperti provenienti dalle vicine aree archeologiche. All’interno di Palazzo Orsini, nelle 21 sale si possono vedere:
- la Madonna con Bambino di Jacopo della Quercia (XV secolo)
- la Madonna con Bambino di Guiduccio Cozzarelli (1494)
- la statua lignea di Niccolo III Orsini
- il Cassero del XV secolo

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Pitigliano, https://it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_Orsini_(Pitigliano), http://www.palazzo-orsini-pitigliano.it/ (sito web ufficiale), http://www.pitigliano.org/palazzo_orsini_it.html,

Foto: la prima è presa da http://www.beweb.chiesacattolica.it/istituticulturali/istituto/2447/Museo+diocesano+nel+Palazzo+Orsini, la seconda è una cartolina della mia collezione



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