sabato 18 novembre 2017

Il castello di sabato 18 novembre



BAGNO DI ROMAGNA (FC) – Castello di Corzano

Corzano è un antico e potente borgo con castello posto sulla cima del colle omonimo (mt.676). La sua posizione, nel punto in cui si uniscono le strade che provengono da Forlì (Romipeta) e da Cesena (Sarsinate), ne fece nell'antichità un maniero di grande importanza strategica. Già di proprietà dei conti Guidi, poi dei Gambacorta ed infine sotto il dominio di Firenze, nel 1527 fu quasi completamente distrutto dai Lanzichenecchi, che al comando di Carlo di Borbone marciavano su Roma. Dell'antico castello restano imponenti ruderi, caratteristica la porta ad arco aperta sul vuoto, che si affaccia verso l'abitato di Bagno di Romagna. Le prime notizie su questo monumento appaiono nelle Descriptio Romandiole, fatte stilare dal cardinale Anglic Grimoard de Grisac, fratello del papa Urbano V. Il castello, o meglio, al tempo ancora castrum, ci appare posto su un colle circondato da una cinta di mura, con un’alta e forte rocca che domina l’intera Valle del Savio e posta a guardia delle vie di comunicazione. Corzano non è altro che una delle tante rocche che costellano e delimitano il territorio dei conti Guidi, dominatori della regione nel tardo 1300, e che difendono i piccoli borghi posti ai loro piedi, nel nostro caso Burgus Sancti Petri, che poi diventò San Piero. Corzano visse un periodo relativamente tranquillo fino al 1400, quando, dopo aver sconfitto le truppe fiorentine ad Imola, un comandante di Ventura al soldo del duca di Milano, Agnolo della Pergola, decise di assediarlo. Dopo varie peripezie, Corzano venne conquistato e il comando del castello passò nel 1433 ai Gambacorti. Nel Cinquecento il castello, e soprattutto il borgo sottostante, erano una comunità laboriosa in continua espansione, e particolarmente famoso era il suo mercato, aperto a tutti gli scambi. Ma nel 1527 arrivò in queste terre il Borbone, comandante dei Lanzichenecchi, diretto verso Roma, e passando per Corzano lo assaltò per rifornirsi di viveri. Dai documenti dell’epoca, sembra che la rocca non sia stata distrutta, ma soltanto danneggiata, e con poche spese la si potrebbe restaurare. Difatti nel 1538 tal mastro Brandanio venne pagato per riassestare la rocca. Negli anni successivi però il castello perse la sua importanza e prima venne usato come magazzino, poi fu completamente abbandonato, poiché ormai S. Piero si era dotato di un castello suo. Corzano subì un lento declino, fino ai giorni nostri. Sono rimaste soltante poche rovine oggi, oltre alle gallerie del castello, prive di qualsiasi valenza artistica. Ciò che conta, quando si parla di Corzano, non è la bellezza del castello o lo stile in cui è stato costruito ma è il suo rapporto con ognuno degli abitanti di quei luoghi, un rapporto intrinseco e inscindibile. Il castello infatti è sempre stato vicino ai sampierani, custodendoli dall’alto per più di 8 secoli, silenzioso e immobile. In quelle mura rovinate e abbandonate si riconosce l’origine di ciò che è ora S. Piero, la sorgente del patrimonio culturale e popolare degli abitanti. Altri link suggeriti: http://www.cairavenna.it/wp-content/uploads/2014/10/AG_2014-10-26-Cenni-storici.pdf,

Fonti: http://www.appenninoromagnolo.it/castelli/corzano.asp, testo di A. Castigliego su http://www.geometriefluide.com/pagina.asp?cat=corzano&prod=castello-corzano,

Foto: la prima è presa da http://www.appenninoromagnolo.it/foto/bagno/foto/corzano1.jpg, la seconda è presa da https://www.minube.it/posto-preferito/ruderi-di-corzano-a904611

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