lunedì 20 novembre 2017

Il castello di lunedì 20 novembre




ARZAGO D'ADDA (BG) - Castello de Capitani

Dopo il periodo dell'impero romano il paese fu soggetto alle scorrerie delle orde barbariche, seguite dall'arrivo dei Longobardi. A questo periodo risale il documento conosciuto come il testamento di Taido, che, datato 774, cita l'esistenza dell'antica chiesa di San Lorenzo. Questa costruzione era sede battesimale, nonché matrice di tutte le chiese minori dei borghi vicini. Con l'avvento del Medioevo il paese, colpito dalle lotte fratricide tra guelfi e ghibellini, si dotò di fortificazioni a scopo difensivo, tra cui alcune torri ed un castello, nel quale viveva la famiglia dei de' Capitani, detentrice del potere feudale fin dal 1030. In quel periodo si consolidò una curiosa tradizione: il podestà appena eletto doveva abbracciare una colonna mozza, risalente al periodo romano, e pronunciare la formula del giuramento. Nei secoli seguenti si verificò la dominazione del Ducato di Milano che inglobò i comuni all'epoca cremonesi della Gera d'Adda e che durò fino al 1797. Tra i secoli XV e XVII crebbe in Arzago il potere di un ramo della famiglia Carcano, patrizia milanese, che detenne ininterrottamente per cinque generazioni la carica religiosa di prevosto d'Arzago, tanto da rendere comune la denominazione della famiglia come Carcano d'Arzago. I cinque prevosti Carcano furono in successione: D. Giampietro (nel secondo Quattrocento), D. Giovanni, D. Pietro Paolo, D. Giorgio e, infine, D. Luigi (nel primo Seicento). Nel Settecento comparve infine un ramo della nobile famiglia Sessa, che avrebbe detenuto per i successivi due secoli il giuspatronato sulla chiesa campestre della Beata Vergine del Rosario presso la Cascina Ravaiola: ciò avvenne a seguito del matrimonio celebrato a Milano nel 1699 fra Giuseppe Maria Sessa e Livia Binaghi, la cui famiglia già possedeva cospicui beni nella vicina Brignano. I loro figli, i nobili Carlo e il sacerdote Giacomo Sessa, acquistarono la Cascina Ravaiola dai marchesi Visconti Ajmi negli anni '30 del Settecento: dapprima utilizzata come tenuta di campagna, essa divenne residenza abituale della famiglia solo a partire dall'Ottocento. Molto importante è il castello della famiglia de Capitani d'Arzago, situato in via Porro, nei pressi della Parrochiale, che venne ristrutturato nel XVI e XVII secolo, adibito a residenza signorile, presenta ancora le mura d'ingresso in mattoni, con due notevoli portali a tutto sesto iscritti in cornici rettangolari; uno di essi (quello centrale) è sovrastato da quattro piccole statue raffiguranti le quattro stagioni. Dell'assetto seicentesco avanza il portichetto di tre archi a sesto scemo sorretti da due colonne e capitelli in pietra. Le strutture portanti sono in mattone misto a ciottoli di fiume. I soffitti sono in legno e il manto in coppi. Poi, però, il castello fu venduto e divenne un'osteria fino al secolo scorso. Nell'edificio, durante i restauri sono stati ritrovati degli affreschi raffiguranti fregi allegorici e, nella parte posteriore, è stato ritrovato lo stemma dei de Capitani d'Arzago, che prima non era visibile. Di questo stemma si parla anche in un manoscritto anonimo di fine Ottocento, conservato nell'archivio parrocchiale di Arzago, riguardante la famiglia de Capitani: ''...nell'antico castello, ove in oggi trovasi un'osteria di campagna, affatto lombarda, vi è tuttora dipinta l'arma de Capitani d'Arzago.''. Oggi è di proprietà comunale e da alcuni anni vi si svolgono manifestazioni estive all'aperto.

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Arzago_d%27Adda, http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/RL560-00019/, http://www.comune.arzago.bg.it/storia_e_cultura.aspx.

Foto: la prima è presa da http://www.lombardiabeniculturali.it/img_db/bca/RL560/1/l/19_rl560-00019_01.jpg, la seconda è presa da http://www.lombardiabeniculturali.it/img_db/bca/RL560/1/l/19_f013_522.jpg

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