sabato 16 settembre 2017

Il castello di domenica 17 settembre


MARATEA (PZ) – Castello in frazione Castrocucco

L'antica Castrocucco, che sorgeva intorno all'omonimo castello, venne dichiarata Feudo Nobile nel XIII secolo. La vita di questo abitato è testimoniata fino al XVII secolo, epoca in cui venne disabitato. Nei primi anni del XIX secolo venne ufficialmente assimilato al resto di Maratea, e dopo pochi anni si formò l'attuale abitato. Tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, Castrocucco costituiva un grande centro di produzione agricola, grazie al territorio pianeggiante e alla presenza del fiume Noce. Ma la presenza del fiume riservò anche dei problemi: il 1º marzo 1930 il Noce straripò, distruggendo molti campi e minacciando lo stesso abitato. Nel 1955 le antiche tecniche di coltivazione furono soppiantate con l'apertura di un moderno stabilimento. Il castello si trova su un grande costone di roccia sospeso sopra la S.S. 18. Questo baluardo medioevale nel 2005 è stato sottoposto a tutela dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, e tutta l'area circostante è stata individuata quale Sito di Interesse Comunitario; nonostante ciò ancora oggi non è sufficientemente conosciuto né valorizzato. Il castello fu abbandonato nel XVII secolo, e pertanto presenta un pessimo stato di conservazione. E’ notevole quello che possiamo ancora trovare dell’antico sistema urbano: restano visibili la porta di accesso, alcuni bastioni posti agli angoli della struttura, i ruderi delle mura di cinta e di una ventina di edifici tra cui una torre di guardia e la chiesa di San Pietro al cui interno sono presenti cripte con le originarie pitture ancora in parte visibili nonostante la millenaria azione erosiva degli agenti atmosferici e della salsedine. Lo storico Michele Lacava, che effettuò un sopralluogo al castello nel 1891, così lo descrive: “Il castello un tempo dovea essere ben grande, ma ora è tutto in rovina; poteva contenere un trenta case, addossate all'interno del muro di cinta che è ben alto. In mezzo al castello esiste un vano o cortile scosceso; nell'alto di questo vano trovasi la parte più fortificata del castello posta verso settentrione. Nelle mura di questa parte veggonsi molti buchi per balestrieri. Le stanze sono tutte in roviona, ed in alcuni vedesi solo il pavimento, fatto di calcestruzzo. Non si trova conserva o cisterna alcuna per l'acqua, od almeno ora non ne apparisce traccia tra tante ruine. Molti buchi di balestrieri trovansi ancora alle mura esterne del Castello. Non vi appariscono vestigia di saracinesche alle porte. Una torre tonda, in parte diruta, trovasi, vicino all'ingresso del castello che è rivolta ad oriente: questa torre ha dei buchi per balestre od archibugi, ed ha due buchi tondi per colubrine. Alcune case erano fuori il cinto del castello, e costituivano un piccolo villaggio: che si estendeva tra oriente e mezzogiorno, sul ciglio di una collina, la quale congiunge il promontorio di Castrocucco ai monti contigui. Queste case non erano molte, non oltre forse una cinquantina, ed in qualche punto apparirebbero gli avanzi di un muro di cinta. Alla punta di questo villaggio, e poco discosto dal Castello, trovansi una piccola cappella diruta, e vedasi ancora l'abside con rozze pitture a fresco. Il fabbricato di questo castello, può rimontare al 1100 e 1200, restaurato e modificato verso il 1600 per l'adattamento delle bocche da fuoco”. Nel corso degli anni il castello, costruito presumibilmente a cavallo dell’anno Mille si sviluppò come parte di un sistema urbano con all’esterno del muro di cinta le abitazioni dei coloni. Probabilmente il castello e il borgo circostante, costruito inizialmente per esigenze difensive in una posizione oltremodo impervia e difficile da raggiungere, furono abbandonati al venire meno dei pericoli, provenienti tipicamente dal mare, quali i pirati saraceni. Disponiamo di pochissime fonti circa l'origine del castello. Molto probabilmente fu costruito nel IX secolo, in quanto il suo nome è già presente in una bolla di Alfano I, vescovo di Salerno, datata 1079. Altri storici locali lo vogliono più antico, facendone risalire la costruzione alla difesa di Blanda Julia. È noto poi che nel tra la fine del XIV e l'inizio del XV secolo il castello venne abbandonato. Fu inserito in un feudo costituito nel 1470 da re Ferrante e da questi affidato ad un certo Galeotto Pascale a cui veniva dato il titolo di Barone del Castello dirupo e disabitato di Castrocucco. Tra il 1470 e il 1660, venne ceduto prima ai nobili De Rosa e poi ai nobili Giordano. Durante il XVI secolo fu ristrutturato e ingrandito, e le sue mura furono modificate per ospitare delle bocche da fuoco. Dal 1664 fu tenuto dai Labanchi, famiglia calabrese proveniente da Bisignano che possedette il castello e il feudo fino al XIX secolo. Altri link suggeriti: http://www.calderano.it/testi/emanuelelabanchi/UnCastelloDaSalvare.htm, http://www.lasecca.com/galleria/index.php/varie/I-resti-del-castello-di-Castrocucco-The-ruins-of-Castrocucco-castle-1 (foto).

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Castrocucco, https://www.maratea.info/castello-castrocucco-maratea.html, https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Castrocucco

Foto: la prima è presa da http://www.calderano.it/testi/emanuelelabanchi/UnCastelloDaSalvare.htm, la seconda è di Luke18389 su https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Castrocucco#/media/File:CastrocuccosCastle.JPG

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