giovedì 22 giugno 2017

Il castello di giovedì 22 giugno




BADOLATO (CZ) - Castello (non più esistente) e Villa Gallelli

Le origini di Badolato si devono a Roberto il Guiscardo (1080) il quale fece erigere un castello fortificato. Nel 1269 gli Angioini concessero il feudo a Filippo il quale l'anno successivo intraprese una guerra con il Conte Ruffo di Catanzaro. Gli abitanti, rinchiusi nel borgo, vennero assediati dal Conte Ruffo, il quale infine riuscì a conquistare Badolato, che rimase in seguito alla sua casata fino al 1451. In seguito appartenne alla famiglia Di Francia e nel 1454 il Borgo divenne baronia dei Toraldo, i quali parteciparono anche alla Battaglia di Lepanto (1571) e lo amministrarono fino al 1596. Badolato passò poi ai Ravaschieri (1596), ai Pinelli (1692) ed infine ai Pignatelli di Belmonte (1779), i quali ressero il potere fino alla fine della feudalità (1806). Il castello Gallelli di Badolato, che oggi non esiste più, era la residenza più antica della famiglia. Edificato come primitivo fortilizio in legno, al centro del borgo attorno al 1100 da Filippo di Badulato, per 800 lunghi anni esso costituì una valida difesa per la gente del borgo, e allo stesso tempo una rocca egemonizzante, che grazie alla sua valida fanteria e una temibile cavalleria, nei secoli conquistò i paesi limitrofi e i loro territori, come S. Andrea, Isca, e S. Caterina. Con l’avvento dei Ruffo, attorno al 1284 il castello venne da loro trasformato in una inespugnabile fortezza in pietra, facendo aggiungere al lato del portone una grande torre merlata, che all’interno era ottagonale. Il maniero fu alla fine protetto da altissime mura merlate, che all’interno ospitavano il cortile esagonale, nel quale trovavano posto l’edificio del signore, le scuderie, la caserma dei soldati, i granai e l’armeria. La rocca divenne così via via sempre più efficiente, perchè dal 1283 tutti i feudatari di Badolato, a partire proprio dai Ruffo, avviarono una serie di campagne di guerra, volte a conquistare i paesi limitrofi e i loro territori, come S.Andrea, S. Caterina, e Isca sullo Ionio, i così detti "Casali". Il castello ebbe altri signori feudali, dopo Filippo de Badulato, i Ruffo, e Ruggero di Lauria, passò infatti ai Toraldo nel 1456, brevemente ai Borgia, poi ai Pignatelli, ai Ravaschieri, fino al 1806 quando divenne demaniale. Attorno al 1815 fu acquistato dai baroni Gallelli di Badolato ma, indebolito dal terremoto del 1700, e danneggiato da vari incendi nel corso dei secoli, l'edificio intorno al 1968 fu a loro espropriato, ad opera del comune di Badolato, che lo abbattè per realizzare l’attuale Piazza Castello. Badolato perdeva così definitivamente la sua storica fortezza, tra le più antiche in Calabria, della quale oggi rimangono solo alcuni dipinti e stampe di proprietà dei baroni Gallelli.
Situata tra le floride e sinuose colline di Badolato (CZ) prospicienti il Mar Ionio, la tenuta di Pietra Nera, è sempre stata al centro della vita agricola e produttiva dell’azienda agraria di famiglia, scandita dai ritmi delle stagioni e dai tempi della natura. All’ interno del parco di 10 ettari, la ottocentesca villa fortificata dei baroni Gallelli, è uno degli esempi di architettura tipici del periodo. La dimora in stile neogotico, fu costruita in contemporanea alle scuderie, ed è un tipico esempio di residenza nobiliare fortificata, commissionata da quell’aristocrazia meridionale di tradizione terriera, che ancora nel diciannovesimo secolo, per difendersi dalla minaccia del brigantaggio, ne assegnava la progettazione a valenti architetti, e abili maestranze. Commissionata a due architetti toscani, dal barone avv. cav. della corona d’Italia don Giuseppe Gallelli attorno al 1853 la dimora ha infatti caratteristiche difensive care al Medioevo, difesa da quattro imponenti torri, sormontate da merli, è potenziata da sette feritoie per ogni torre, fino a un totale di 28. Gli architetti per tutta la durata dei lavori di progettazione e realizzazione dell’opera, furono inoltre ospitati nel cinquecentesco palazzo Gallelli, sito nel borgo medioevale di Badolato superiore, vicino all’attuale piazza fosso, dove fino al 1968 sorgeva, come già detto, anche l’antico castello. La residenza della tenuta di Pietra Nera, peraltro nella sua storia respinse solo un attacco dei briganti, verificatosi all’imbrunire di una calda giornata di giugno del 1861 conclusosi quasi subito con una scaramuccia. A quell’epoca si stima infatti che nella tenuta soggiornassero 35 persone tra custodi, guardiani, stallieri, domestici, e camerieri personali, che dimoravano nell’edificio della servitù. La residenza e le scuderie sono rimaste praticamente fedeli al progetto originario, mentre l’edificio della servitù ha subito modifiche nei magazzini del piano terra. Il parco infine negli ultimi 20 anni è stato ampliato, aggiungendo a quello secolare, anche zone moderne con strutture e attrezzature per il tempo libero.

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Badolato, http://digilander.libero.it/baronigallelli/il_mediovale_castello_gallelli_di_badolato.html, http://www.agrariagallelli.it/sede.htm

Foto: dell'antico castello non abbiamo trovato alcuna immagine. La foto, che si riferisce alla Villa Gallelli, è presa da http://www.locationmatrimonio.it/castello_gallelli.html

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