mercoledì 1 marzo 2017

Il castello di mercoledì 1 marzo




SAN FIORANO (LO) - Castello Trivulzio-Pallavicino

Il paese di San Fiorano viene citato per la prima volta in un documento del 997. Rogerio di Bariano fu nominato feudatario dall'imperatore Ottone III. A causa del suo possesso sanfioranese, Rogerio ebbe una lite il 5 agosto dell'anno 1000 con il vescovo di Lodi, giudicata da Benzone conte di Lodi nel placito di Turano. Il castello sanfioranese nel 1216 fu distrutto dai Milanesi alleati ai Piacentini nella guerra contro i Pavesi, Lodigiani e Cremonesi. Ricostruito, nel 1239 fu preso e incendiato dai Piacentini in guerra coi Lodigiani, che parteggiavano per l'imperatore Federico II di Svevia. Ricostruito, fu di nuovo conquistato dai Milanesi ne1 1278, ma in seguito i Lodigiani, alleati ai Cremonesi se ne impadronirono e lo distrussero. Il castello, tornato a nuova vita, servì da rifugio ai Tresseni, fuggiaschi da Lodi per motivi politici, che tennero San Fiorano fin verso la fine del XV secolo. Di fianco al castello, sull'area dell'attuale cimitero, sorgeva la chiesa plebana di Santa Elisabetta, citata in un documento del 1261, anno in cui pagava una tassa al Vescovo di Lodi. Era la Chiesa del vecchio paese, essendo l'attuale costruita a partire dall'anno 1502. Narra Lorenzo Monti, storico codognese della fine del XVIII secolo, come nelle mura esterne dell'abside, rivolte verso il lago Barilli, fossero infissi dei grossi anelli di ferro che servivano per ancorare le barche dei pescatori. All'inizio del XVI secolo la proprietà di San Fiorano passò alla famiglia milanese dei Trivulzio; nel 1543 il conte Gian Fermo Trivulzio ottenne dall'imperatore di Spagna Carlo V il permesso di tenere un mercato in una delle sue terre e fissò questo privilegio in San Fiorano, com'era ricordato da una lapide marmorea che si trovava di fronte al Municipio. Il mercato di San Fiorano nei secoli scorsi era molto rinomato e richiamava commercianti e curiosi di tutto il circondario; gli ultimi affari si sono consumati fino alla guerra del 15/18. Nei giorni immediatamente precedenti la Sagra patronale del 4 maggio, si svolgeva in paese una grande fiera detta di Santa Croce che godeva di grande fama presso tutte le terre del medio corso del Po. Il poeta lodigiano Jacopo Gabiano (sec. XVII) fa cenno del mercato di San Fiorano nel suo poema "Laudiade". Il 16 maggio 1645 Giangiorgio Pallavicino acquistò il feudo di San Fiorano, iniziando così il "dominio" della sua casata sul paese. Il più illustre discendente della nobile casata fu senza dubbio Giorgio Guido, il grande patriota del risorgimento italiano. La villa Pallavicino Trivulzio Belgiojoso, sorge sul sito dell'antico castello dei Trivulzio, costruito ad ovest di un precedente maniero, oggi non più esistente e situato sul luogo dell'attuale cimitero. Non è possibile definire con precisione il periodo in cui questo nuovo castello fu costruito, ne individuare la causa di una tale decisione, che comportò l'abbandono delle vetuste strutture fortificate. E' certo che alla fine del XVII secolo i vecchi fabbricati erano ormai cadenti e i Trivulzio risiedevano nel nuovo castello, come mostra la mappa conservata nel palazzo Pallavicino-Trivulzio-Belgioioso, dove il "Castellazzo" è riportato ormai come un rudere. Una spiegazione potrebbe essere ricercata nell'avvicendamento della giurisdizione feudale, che passò dal dominio dei Tresseni, il cui prestigio familiare stava venendo meno, ai Triulzi, potenti signori di Codogno, che nella prima metà del XVI secolo figurano già come feudatari di San Fiorano. Le mutate condizioni politiche, per cui si era posto in essere nella Lombardia Spagnola un processo di ridimensionamento del potere feudale, e l'avvicendamento tra i Trivulzio e i Pallavicino nel feudo di San Fiorano, avvenuto nella prima metà del XVII secolo, comportarono sicuramente la progressiva trasformazione del palazzo/castello dei Trivulzio in una più elegante dimora patrizia. Il palazzo perse tra il XVI e il XVIII la sua originale connotazione difensiva è divenne una residenza nobiliare consona al prestigio della famiglia Pallavicino. La villa seicentesca doveva essere al suo massimo splendore al momento del passaggio dai Trivulzio ai Pallavicino.


Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, la seconda è presa da http://www.lombardiabeniculturali.it/img_db/bca/LO620/1/l/78_lo420_0028sfcasadellecarceri.jpg

Nessun commento: