venerdì 27 gennaio 2017

Il castello di sabato 28 gennaio






MONTALCINO (SI) – Castello in frazione San Giovanni d’Asso

Nel Medioevo iniziò a nascere il vero e proprio paese: già nel 714 è documentata l'esistenza della chiesa di San Pietro in Villore e, fino al 1178, il paese fu conteso fra il vescovo di Arezzo e quello di Siena, che poi ebbe la meglio. Inoltre, nel XIII secolo il castello venne notevolmente ampliato dai Petroni, poi ristrutturato dai Pannilini che ne conservarono la proprietà fino lo scorso secolo. Il 2 giugno 1777 entrò in vigore il Regolamento particolare con cui le comunità di San Giovanni d'Asso, Lucignano d’Asso, Monterongriffoli e Vergelle vennero unite, per volere del granduca di Toscana Pietro Leopoldo, dal punto di vista economico, sociale e amministrativo, andandosi a formare il primo nucleo del comune. Il castello di San Giovanni d'Asso è situato nel nucleo antico del centro abitato, sul versante opposto rispetto alla pieve di San Giovanni Battista, di fianco alla chiesa della Misericordia. L'edificio è costituito da tre corpi di fabbrica originati dall'unione di altre costruzioni innalzate nel corso dei secoli e che racchiudono un cortile al loro interno. I materiali impiegati sono la pietra calcarea e, soprattutto, il mattone. I periodi costruttivi risultano essere stati quattro: dalla metà del 1100 al 1230 circa, dalla metà del 1200 agli inizi del 1300, dai primi del 1300 alla metà del 1400 e dalla metà del 1400 al 1900. Particolare importanza rivestono i lavori condotti dalla famiglia Petroni, che acquisì il castello all'inizio del XIV secolo. Nell'anno 1539 Benedetto del fu Giovanni di Benedetto Martinozzi vendette il palazzo (già Castello), le terre e i diritti su San Giovanni d'Asso a Giulio Pannilini. La famiglia Pannilini ne conservò il possesso fino agli inizi del secolo scorso. In seguito ad importanti interventi di restauro, terminati nel 1999, ospita sia gli uffici dell'amministrazione comunale, svolgendo il ruolo di casa comunale, sia il Museo del Tartufo. La parte più antica del complesso è costituita dal blocco, di forma pressochè quadrata, posto a Nord-Est. Questa costruzione ha inglobato la prima torre originaria, oggi del tutto scomparsa, che si trovava all'altezza del Pozzo di Piazza. Tale fabbricato, sulla facciata Ovest presenta delle monofore e delle bifore con arco affrescato. La parte a Sud, costruita successivamente (con torretta esagonale, camminamento di ronda e merlatura) è raccordata a quella Nord da due corpi di fabbrica posti sul lato Ovest e che presentano, nella facciata occidentale, i finestroni archiacuti del grande salone e cinque bifore con colonette di travertino, mentre, a piano terra, vi sono delle monofore. È questa una parte del castello edificata o ristrutturata al tempo dei Petroni (secoli XIV-XV). Alla facciata principale del castello, che è rivolta verso settentrione, si accede da piazza Antonio Gramsci; essa è caratterizzata dal portone d'ingresso con arco ogivale senese; un secondo ingresso si trova sul fianco orientale, che dà su piazza Vittorio Emanuele II, nel cuore del borgo antico. Le due entrate sono unite da due rampe di scale passanti per il cortile, caratterizzato da un alto portico su pilastri ottagonali sormontato da un loggiato. L'interno comprende un ampio vano seminterrato, voltato e con grossi archi, molto suggestivo; sulle pareti si rilevano tracce di pitture degli inizi del trecento riproducenti una decorazione a formelle quadrilobate policromate, drappi di vaio e superiormente un fregio con vaso di fiori e uccelli; lo stesso motivo di "medaglioni" quadrilobati si trova al piano superiore presso l'ex forno. Sulla volta del lungo corridoio che porta al detto vano si notano resti di pitture riproducenti racemi verdi e fiori rossi stilizzati (secolo XIV). L'ambiente più importante del palazzo è la Sala del caminetto, con accesso sul cortile e ampie bifore lungo la fiancata occidentale; essa prende il nome dall'ampio caminetto che si apre al centro della parete sud, dirimpetto al lavabo marmoreo del XVII secolo. Le pareti sono decorate con affreschi realizzati tra la fine del XVI secolo e l'inizio del XVII da un pittore della cerchia di Ventura Salimbeni raffiguranti una grottesca che corre poco sotto il soffitto e tre stemmi di importanti membri della famiglia Pannilini e delle relative consorti. Nel salone Sud dell'ultimo piano si trovano ancora pitture geometriche dei secoli XIV-XV. Altri link utili: http://www.castellitoscani.com/italian/asso.htm, http://www.cretesenesi.com/san-giovanni-d-asso-p-3_vis_8_131.html.

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/San_Giovanni_d'Asso#Castello, http://www.comune.sangiovannidasso.siena.it/on-line/Home/Turismoemultimedia/Luoghidiinteresse/articolo3006806.html,

Foto: la prima è presa da http://www.key4chianti.com/itinerari-in-toscana/san-giovanni-asso-rocca-castelli-tartufo/, la seconda è presa da http://www.tuscany-charming.it/it/localita/sangiovannidasso.asp

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