venerdì 16 dicembre 2016

Il castello di venerdì 16 dicembre





SANT'ALBANO STURA (CN) - Palazzo Vallauri

Le prime fonti scritte individuano Sant'Albano come appartenente al comitato di Bredulo «tra Tanaro e Stura»; fra il 901 e il 1236, furono i vescovi di Asti a disporne come signoria spirituale e temporale ed essi sono confermati, da un documento del nel 1041, nel feudo di Sant'Albano (insieme con Carrù e Bene), nonché dalle bolle papali del 1153-54 (papa Eugenio III e di papa Anastasio IV). Lo scarso potere esercitato del governo centrale stimolò conflitti, negli anni 1236-50, tra coalizioni comunali varie, fra cui Alessandria, Mondovì, Cuneo, Busca e Savigliano contro i vescovi di Asti. Furono gli, allora, conti di Savoia a portare pace, con una tregua, mediata da Tommaso II, riconfermando però gli ampi poteri del vescovado sul territorio di Sant'Albano. Nel 1251 e 1396 furono i marchesi di Monferrato ad occupare quei territori brevemente e nel 1387 e 1399 i Savoia ma nessuno intervenne seriamente a modificare l'assetto giurisdizionale e amministrativo di Sant'Albano. All'inizio del Trecento fu sotto il controllo di Pietrino Malabaila che, appoggiato da Amedeo d'Acaia, occupò dopo vari tentativi anche il castello. Solo nel 1402, dopo una guerra tra i Savoia e i marchesi di Monferrato, si ebbe il passaggio di Sant'Albano ai Savoia ma con la clausola di divieto di nominare ufficiali preposti all'amministrazione locale, in modo da porre le premesse per incorporazione definitiva del territorio entro il nascente Stato sabaudo, avvenuta formalmente nel 1409. Nel 1412 Sant'Albano fu infeudata, a sua volta con amplissimi poteri, a una famiglia di cavalieri di Savigliano, i Beggiamo, fedelissimi del principe Amedeo d'Acaia, che acquistarono in tal modo il titolo di conti. Sotto i Beggiamo si ebbe la formazione del territorio comunale, derivante dalla divisione tra Sant'Albano e Trinità a partire dai decenni finali del secolo XVI, con un lungo periodo di appartenenza alla provincia di Fossano. Durante le guerre tra il Piemonte, alleato con l'Austria, e la Francia, il castello venne conquistato dalle truppe francesi e distrutto dall'esercito imperiale. Il feudo Beggiamo durò fino al 1789 poi passò ai Fauzone (1741-1789), durante la caduta dell'antico regime piemontese in favore di quello francese (Editto 1749 con passaggio finale nel 1798), ed infine ai Barel (1789-1851). Il Palazzo Vallauri nacque probabilmente come un “castrum” o castello distrutto nel corso delle guerre franco – imperiali, note come Guerre Italiane. Di impianto cinquecentesco, subì rimaneggiamenti nei secoli successivi. Il Palazzo fu proprietà della famiglia Beggiami fino al 1700, poi passò ai conti Barel. Nella cappella si segnalano, ancora coperti da scialbo, numerosi affreschi di un pittore attivo nel '400 in diverse località cuneesi, chiamato Maestro di Sant'Albano Stura. Nel palazzo risiedette in diversi momenti della sua vita Giancarlo Vallauri (Roma, 1882 - Torino 1957) ingegnere, matematico, ammiraglio, docente universitario e rettore del Politecnico di Torino. Pose le premesse per la nascita della prima stazione radio italiana e dell'Istituto Elettrotecnico Galileo Ferraris. Fu anche presidente dell'Eiar, del gruppo Sip, del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Sant'Albano_Stura, http://www.visitterredeisavoia.it/it/guida/?IDR=1702, http://www.italiapedia.it/comune-di-santalbano-stura_Storia-004-211

Foto: è di micione su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/135343

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