lunedì 5 dicembre 2016

Il castello di lunedì 5 dicembre






BEVERINO (SP) – Castello in frazione Bracelli

Le prime testimonianze storiche citano il borgo di Bracelli nel diploma imperiale di Ottone II di Sassonia del 963 quale possedimento terriero della diocesi di Luni. La proprietà sul feudo per volontà dello stesso vescovo lunense passò quindi alla famiglia Oldoberti, originaria di Pontremoli, in Lunigiana, e ancora ai conti Fieschi di Lavagna nel 1245 o nel 1247, secondo altre fonti. Nel XIII secolo in un'azione spontanea della comunità locale, Bracelli si sottomise alla Repubblica di Genova, governo che amministrò il borgo e gli altri centri del territorio beverinese fino alla dominazione napoleonica di fine Settecento. Dal 2 dicembre 1797 la municipalità di Bracelli fu inserita nel Dipartimento del Golfo di Venere, con capoluogo La Spezia, all'interno della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile 1798 rientrò nel V cantone, con capoluogo Beverino, della Giurisdizione di Golfo di Venere. Dal 1803 fu uno dei centri principali del III cantone del Golfo di Venere nella Giurisdizione del Golfo di Venere e, con l'annessione nel Primo Impero francese, dal 13 giugno 1805 al 1814 inserito nel Dipartimento degli Appennini. Con l'ingresso nel Regno di Sardegna, dal 1815, probabilmente l'allora municipalità di Bracelli fu soppressa e aggregata al comune sparso di Beverino seguendone le sorti storiche. Edificato nel XII secolo e venduto nel 1251 da Nicolò Fieschi alla Repubblica di Genova, il castello di Bracelli è considerato uno dei più antichi e robusti presenti in val di Vara. Il complesso era dotato di ottimi sistemi difensivi, costituito dalla presenza di ben sette porte che via via raggiungevano la sommità del paese dove si ergeva il maniero; gli archi delle suddette porte sono tuttora visibili e perfettamente conservati. Sono ancora perfettamente visibili, ed in parte abitate, le alte e robuste case appoggiate sulla sommità che, saldamente unite una all'altra, formano un unico blocco difensivo, questo a somiglianza di altri paesi della vallata. Sulla sommità del colle, dove sorgeva il castello, vi è un cortile chiuso tutt'intorno da abitazioni. La popolazione tradizionalmente applica a questa cittadella il nome di Castello. E' invece scomparsa ogni traccia della torre che venne demolita per ordine del Capitano della Spezia, che dovette multare i Bracellesi per il ritardo con cui venne attuata la sua demolizione; il ritardo era dovuto alla non ben valutata consistenza della struttura che richiese più tempo di quello concesso per obbedire all'ingiunzione. La funzione di controllo che il Borgo svolgeva sulla collina che sovrasta il fiume Vara nella sottostante piana di Padivarma è ancora oggi perfettamente riconoscibile.


Foto: entrambe prese da www.amalaspezia.eu

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