domenica 23 ottobre 2016

Il castello di domenica 23 ottobre



 


ORINO (VA) – Rocca

In mezzo ai boschi, su un’altura ad una ventina di minuti di passeggiata dal centro ed a 525 metri sul livello del mare, sorge la Rocca di Orino, in posizione strategica, a controllo sia di gran parte della Valcuvia, sia del territorio verso il lago Maggiore e Laveno. Il primo nucleo della fortezza, situata a nord-est del paese, si suppone risalga al III secolo a.C., ma dell'insediamento originario non sono rimaste tracce. In base ai documenti ritrovati si datano le origini della rocca attorno al XII secolo, quando la Valcuvia faceva parte del Seprio. La sua costruzione fu necessaria nel contesto delle lotte che in quel XII secolo impegnarono i Comaschi e i Milanesi, infatti una fortezza situata in Valcuvia evitava che le truppe, superato il fiume Tresa, potessero, per la Valcuvia, raggiungere Besozzo e Varese. Si ritiene che la Rocca sia stata ampliata e rafforzata in epoca viscon­teo-sforzesca. Durante il Medioevo, venne usato per la costruzione il materiale ricavato da rocce calcaree presenti nella collina, la parte occidentale, più alta della collina, fu utilizzata per erigervi il mastio. La Valcuvia, nel 1513 venne occupata dagli Elvetici,che non riuscirono a demolirla tranne che una parte, poi, appena dopo la battaglia di Marignano del 1515, le truppe del capitano Mondragon li respinsero a valle. La rocca è citata anche in alcuni documenti del '600, per cui si pensa che in quel periodo il Castello avesse ancora un certo rilievo. La menzione di impieghi agricoli all'interno della proprietà della Rocca fanno dedurre che a quel tempo non aveva più alcuna funzione militare. Risulta con certezza che la Rocca fosse di proprietà dei Cotta nel 1722 perchè emerge mappa misurata nel 1722 dal geometra Valentino Mantovani, mappa poi utilizzata per il "Catasto Teresiano". I Cotta, feudatari di Valcuvia, risiedevano in genere a Milano, tranne qualche rara eccezione Certamente la Rocca non fu impiegata per gli usi legati ai compiti propri del feudatario quali l'esercizio della giustizia, la sede del bargello, quella della prigione: tali funzioni, come ricorda la relazione del 1644 più sopra citata, avevano la loro sede a Cuvio. Lo stemma della famiglia Cotta riportava un'aquila con in seno uno scudo di rosso in cui sta una cotta (tunica) bianca. La Rocca di Orino è localmente denominata "Roca di Arian"; la leggenda vuole che gli Ariani, cacciati da Milano dal Vescovo Sant'Ambrogio, in seguito alla condanna della loro dottrina da parte della Chiesa, si fossero rifugiati in cima al colle che attualmente ospita l'abitato di Santa Maria del Monte. Sempre secondo la leggenda, gli Ariani occuparono la Rocca di Orino e la presidiarono sino alla conquista del "Forte di Varese" avvenuta nel 389 d.C. da parte delle truppe milanesi. La tradizione locale vuole che gli Ariani furono messi in fuga, oltre che dal sopraggiungere dell'esercito ambrosiano, dall'apparizione della figura di San Lorenzo avvolta nelle fiamme. Gli abitanti, riconoscenti, chiamarono il luogo dell'apparizione San Lorenzo. Attualmente in questa località sorge la piccola chiesa di San Lorenzo con annesso il cimitero del Comune di Orino. La rocca consiste in un grande quadrilatero circondato da un mura e difeso da torretta sulla cinta muraria. All’interno dell’ampio ricetto si trovano la cisterna e, all’angolo nord – ovest, la Rocchetta, oggi ormai in rovina, con una torre a sud – ovest. Il muro di cinta all’ingresso principale presenta una merlatura frutto dei riadattamenti di inizio del secolo, così come la rettangolare torre all’angolo nord-est e la torretta a nord. All'inizio del secolo scorso è stata sottoposta a lavori di ristrutturazione dall'allora proprietario Mario Sangalli. La ristrutturazione continua tuttora grazie all'opera del nuovo proprietario, la Sig.ra Piera Vedani Mascioni, per preservare e valorizzare ciò che resta dell'antica fortificazione. Leggende locali asseriscono l'esistenza di un fantasma nella Rocca. Sicuramente la più nota è quella legata alla figura di Ada, la sposa di Marchione, capitano mercenario delle truppe svizzere che nel 1513 occuparono la Valcuvia. Narra la leggenda che Marchione, stanziato con la sua guarnigione presso la Rocca di Orino, per gelosia, precipitò in un trabocchetto mortale la giovane Ada e fece imprigionare nelle segrete del castello il fratello di Ada, Francesco, suo luogotenente. Successivamente lo stesso Marchione cadde vittima di una ribellione dei suoi stessi mercenari, che, minacciati dall'arrivo dell'esercito spagnolo, volevano fare ritorno alle proprie terre. Francesco, dopo la ritirata degli svizzeri, venne abbandonato nelle segrete della rocca, condannato a morire di fame. Si dice che il suo spirito inquieto stia vagabondando da allora, latore di presagi maligni, nei boschi della rocca e nei racconti della gente.


Foto: la prima è di Carlo Dell’Orto su https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/c/ca/Rocca_di_Orino_01,_foto_di_Carlo_Dell'Orto.jpg, la seconda è presa da http://annasemplicemente.blogspot.it/2012/08/castelli-la-rocca-di-orino-va.html

Nessun commento: