venerdì 8 luglio 2016

Il castello di venerdì 8 luglio






CASTEL DI SANGRO (AQ) - Castello

Nel IX secolo tutto il territorio della chiesa di Santa Maria, l'antica sede episcopale, fu donato dal duca di Benevento ai Benedettini della prossima Badia di San Vincenzo al Volturno sorta nel 703, i quali riportarono la vita e la civiltà in questi luoghi. Successivamente le scorrerie unne e saracene, costringendo a rinunciare agli insediamenti sparsi in prossimità delle terre coltivate, indussero gli abitanti di queste contrade ad arroccarsi sulle alture e a realizzare opere fortificate, finché nell'XI secolo i figli di un tal Borrello si sostituirono ai Benedettini. Appartenente a questa famiglia, Oderisio assunse il titolo di conte e mutò il nome del casato in quello dei "di Sangro" e nel 1050 si fece edificare un castello di grande importanza strategica sulla rocca difesa dalle mura megalitiche, riuscendo a stabilizzare il suo predominio fra i territori circostanti. Da allora tutto l'insediamento circostante assunse il nome di Castrum Sari. Tale posizione strategica e situazione di prosperità caratterizzò la via degli Abruzzi per molti secoli, sempre minacciata e invidiata per la sua posizione e per l'importanza per i rapporti commerciali. Nel 1228 le truppe del cardinale Colonna incendiarono e distrussero il borgo e il castello di Castrum Sari per punire la fedeltà serbata a Federico II di Svevia dal Conte Rinaldo II di Sangro. Qualche anno dopo un giovane monaco di Isernia, Pietro di Angelerio, il futuro Celestino V, diede inizio qui alla sua vita eremitica. Caduti gli Svevi, gli eredi di Rinaldo di Sangro subirono la vendetta di Carlo I d'Angiò; infatti seguirono rappresaglie, saccheggi ed incendi. Tutto ciò finché Re Ferrante, dopo aver battuto il figlio di Renato D'Angiò, riparò i danni e concesse franchigie e immunità. Così Castel di Sangro rinasceva come una piccola borghesia artigiana e mercantile. Castel di Sangro era così forte che neppure il devastante terremoto del 1456 o la peste del 1656 fecero cadere il paese. Tutto ciò indusse Carlo III di Borbone ad insignire Castel di Sangro del titolo di città nel 1744. Però quando Napoli perse il suo ruolo di capitale anche la Via degli Abruzzi perse di importanza, ed i governi post unitari si dimostrarono di scarsa sensibilità. Questi e altri problemi di cui era protagonista il meridione provocarono la miseria di cui peraltro si fece interprete Teofilo Patini (Castel di Sangro 1840 - Napoli 1906) in memorabili dipinti. Il 7 novembre 1943 i Tedeschi fecero saltare in aria l'intero centro abitato per rallentare l'avanzata delle forze alleate che qui si batterono per i successivi 8 mesi fino a sfondare la difesa tedesca sulle coste del Monte Arazzecca e sulla cima del Colle di San Giovanni o Castello Superiore, entrambi compresi nella famosa linea "Gustav". Su Colle San Giovanni, la parte più alta del paese, si trova il Castello del Re che risale al IX sec. D.C., costruito dai Conti Dei Marsi, molto probabilmente da Rinaldo de Sangro. Svetta, superba, la splendida torre sannita, sapientemente recuperata, chiamata anche 'Torre Nova', utilizzata, nel corso dei secoli prima dai Romani e poi dalle signorie medievali. Ulteriori testimonianze di un'antica civiltà sono la 'Porta Osca' e le vistose 'Mura Ciclopiche'. Immerse nella pineta sono ancora visibili le antiche torrette di avvistamento utilizzate come postazioni durante l'ultimo conflitto mondiale. Visitiamo l'area del castello grazie a questo video di Nicola Esposito: https://www.youtube.com/watch?v=mNNd9WgHB0k
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Castel_di_Sangro#Storia, http://www.abruzzo24ore.tv/news/Castello-del-Re-il-forte-di-Castel-di-Sangro/73433.htm

Foto: la prima è presa da http://www.villavioletta.it/photogallery/castel-di-sangro-castello-medioevale.jpg, la seconda è una cartolina della mia collezione

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