sabato 30 luglio 2016

Il castello di domenica 31 luglio






PONTELANDOLFO (BN) – Castello

È intorno al 980 d.C. che nacque l'attuale abitato che prese il nome di Pontis Landulphi dal principe longobardo Landolfo che probabilmente vi edificò un ponte sul torrente Lenta per accedere al suo castello. Subì due assedi nel 1138 e nel 1462, il primo ad opera di Ruggiero il Normanno e il secondo su iniziativa di Ferdinando I d’Aragona. Pontelandolfo subì numerosi danni a causa dei vari terremoti che colpirono il Sannio ed in particolare dal sisma del 1456 e da quello del 1688. Nel 1466 divenne possedimento dei conti di Cerreto Carafa. Dell'antico Castello medievale di Pontelandolfo resta solo la possente Torre, alta oltre venti metri e avente un diametro di quattordici metri ed uno spessore delle mura del basamento di 4,5 metri. Nel 1134 un castello già da qualche secolo dominava sul territorio di Pontelandolfo, in cui si incrociavano le vie provenienti dagli Abruzzi e dal Molise, dalla Capitanata, dal Beneventano e dalla Terra di Lavoro. Ma solo dopo che i passaggi dell’esercito di Carlo d’Angiò nel 1266 e di quello di re Luigi d’Ungheria nel 1348, ebbero additata l’importanza strategica del luogo, i feudatari, per meglio fortificarlo, costruirono questa torre dalle poderosa mura, che tuttora si ammira. D’altra parte, non poté essere edificata prima della seconda metà del XIV secolo, perché, se ciò fosse avvenuto, Carlo Artus, che acquistò il castello nell’anno 1341, quale capitano valoroso che tanto teneva alle cose del reame, non avrebbe avuto il gusto di alienarlo quattro mesi dopo l’acquisto. E neppure si può ammettere che sia stata costruita prima della metà del XV secolo: infatti, l’applicazione della polvere alle armi da sparo, allontanando gli assedianti dalle mura, avrebbe consigliato un sistema diverso di fortificazione. Il castello venne distrutto a seguito del terremoto del Sannio del 1688. Rimase in piedi solo la torre che attualmente è di proprietà privata. Maestosa ed imponente, la torre Medioevale venne fatta erigere dai Gambatesa. Le sue mura s’innalzano a scarpa sopra un cerchio di base di 14 metri di diametro. Un anello di pietra bruna separa le mura di basamento con le mura soprastanti, che si innalzano in forma perfettamente cilindrica per uno spessore di metri 3. Tale cordone, tagliandola orizzontalmente, la distingue in due parti. L’inferiore comprende due vani: uno spazioso, chiuso tra il basamento e una volta di pietre, era adibito a uso cisterna, da cui, per un foro scavato nel muro dal lato sud-ovest, si attingeva l’acqua per il bisogno degli assediati; l’altro, dell’altezza d’un uomo, interposto tra la volta della cisterna e il pavimento superiore, diviso in quattro settori eguali, serviva per conservare le munizioni. La parte superiore, poi, chiusa pure da una volta di pietre, era separata da un assito in due piani, che comunicavano per mezzo di botole. Serviva come difesa vera e propria del castello di cui sono presenti ancora i resti con mura ad impianto poligonale e torrette di avvistamento. Nella prima metà del sec.XIX, venduto il castello dal principe di Colobrano al dott. Gaetano Maria Perugini, nella torre furono eseguite parecchie costruzioni: sul terrazzo venne alzata una torretta, si aprirono, in direzione della cisterna una porta dal lato del giardino, due balconi al secondo piano ed uno al primo, e si scavò nelle mura una scala che conduce fino alla torretta. Alla torre si accedeva dall’interno del castello mediante un ponte levatoio, il quale, partendo dalle mura del fabbricato che le si alzava di fronte, calava sulla soglia del finestrone che guarda a mezzodì, di forma rettangolare, dalle spallette di pietra oscura, la cui costruzione è coeva alle mura della torre. La tradizione orale riporta l’esistenza, all’interno della Torre, di un passaggio segreto che conduceva fuori dell’abitato. Certamente qualche cunicolo poteva esistere, all’interno della torre o del castello, per consentire agli assediati, in caso estremo, di fuggire dalla fortezza, ma la sua ubicazione non è stata mai trovata ed accertata. Al suo interno è possibile vedere nella prima sezione un vano cantinato con pavimento in legno, nella seconda sezione due stanze con balconi: uno prospiciente sul giardino e l’altro permette la bellissima veduta della Piazza e del Viale dell’Impero che si allunga verso il bivio di San Donato. Le stanze sono abbellite da una armatura medioevale, letti e cassapanche antiche con arredi d’epoca. Arrivati alla sommità si potrà ammirare il panorama di Pontelandolfo e la veduta dei paesi circostanti quale Casalduni, Ponte, Paupisi e Benevento. Altri link suggeriti: http://www.pontelandolfonews.com/gallerie/la-torre-di-pontelandolfo/ (ricco di foto), http://www.pontelandolfo1861.it/locations/torre-medievale-xii-sec/


Foto: la prima è di colloca1 su http://www.panoramio.com/photo/6213585, la seconda è di Pino Guerra su http://www.panoramio.com/photo/56379750


Nessun commento: