giovedì 28 gennaio 2016

Il castello di giovedì 28 gennaio





MONTALCINO (SI) - Palazzo de' Ballati (o della Posta Vecchia) in frazione Torrenieri

Lungo l'antica via francigena o romea sulla sponda destra dell'Asso ebbe vita fra il IX e il X secolo il castello di Torrenieri, quando instaurato sotto la dominazione de' Franchi, il feudalesimo, si videro sorgere numerosi castelli feudali nel territorio senese. Il nome Turris Nerï da un indizio del primo fondatore che forse fu un Ranieri de' Signori di San Quirico, come ritiene Emanuele Repetti, oppure un Ranieri della potente famiglia dei Cacciaconti, secondo Giovanni Antonio Pecci; come ultima ipotesi Torre Nera, per il colore scuro della pietra con cui la torre è costruita, l'appellativo di "nera" potrebbe essere anche dovuto ad un incendio. Quale che sia la sua origine, comunque fu certo anteriore al mille come si rileva dall'itinerario percorso nel 990 dall'arcivescovo di Canterbury Sigerico, quando succedendo nella sede londinese ad Edelgardo, si recò a Roma per prendervi il pallio. Nel viaggio di ritorno vi effettuò la XIII sosta, e chiamò nel suo diario il luogo "Turreiner", stazione di posta dove conveniva fermarsi per approvvigionamenti. Intorno al X-XII secolo vennero edificate le mura di cinta attraversate da due pubbliche porte, una verso Siena ed una verso Roma, i cui avanzi erano ancora visibili nella metà del XVIII secolo. Durante il periodo medioevale Torrenieri formava comune a sé ed aveva assunto una certa importanza essendo inserito nel 1208 fra i castelli soggetti a Siena che dovevano pagare un'imposta straordinaria di L. 50, (una delle maggiori) istituita dal governo di quella città per far fronte alle spese di guerra. A causa della sua posizione strategica lungo la via Francigena, come sbocco e crocevia verso la Val d'Arbia, la Val d'Orcia, la Val di Chiana e la zona amiatina e per mancanza di difese naturali il castello fu spesso saccheggiato e devastato dagli eserciti di passaggio. Nel 1235 il borgo fu incendiato dagli orvietani. Nel 1295, quando a motivo di confini, si erano acuite fra Torrenieri e Montalcino le discordie, dalle quali nascevano di continuo risse, ferimenti e uccisioni, i Signori Nove Governatori della Repubblica di Siena intervennero con premura nel dissidio stabilendo le confinazioni. Un altro dei numerosi assalti sostenuti dal castello di Torrenieri fu quello che ebbe luogo nel 1316, quando una schiera di duemila fanti e mille soldati a cavallo riaccompagnava in patria, ad Arezzo, la nuora di Uguccione della Faggiola, il celebre condottiero che resosi signore di Pisa e di Lucca, aveva vinto i fiorentini nella battaglia di Montecatini, (dove era rimasto ucciso suo figlio Francesco), visto l'audace divieto di entrare nel castello, lo assalirono ed incendiarono ed i difensori in parte furono uccisi ed in parte condotti prigionieri (per i quali fu pagato un riscatto di 600 fiorini), non furono risparmiate neppure le donne, le vecchie e le brutte, per irrisione, furono lasciate ignude o in camicia mentre le più giovani e più belle vennero trascinate ad Arezzo. La Repubblica di Siena mossa a compassione dai gravissimi danni toccati agli abitanti del castello, esonerò la comunità da tutti i dazi e balzelli. La rocca di Torrenieri, rimasta in parte distrutta, subì a breve distanza nuovi danneggiamenti, quando i Tolomei cacciati da Siena, assoldarono truppe nel fiorentino e fuorusciti orvietani ed aretini, ed occupate Sinalunga e Torrita, cavalcarono a Torrenieri, "...guastando, prendendo prigionieri e prede ed ardendo case". Nel 1330 si svolse nel borgo di Torrenieri un altro fatto di sangue, da parte della casata dei Tolomei, che seguiti da più di quaranta cavalieri uccisero Messer Benuccio Salimbeni. Nel 1350 circa Torrenieri fu ricordato dal Boccaccio nella novella IV della IX giornata del decamerone. "Deh, fallo, se ti cal di me! perché hai tu questa fretta? Noi giugnerem bene ancora stasera a buonora a Torrenieri ... senza più rispondergli, voltata la testa del pallafreno prese il camin verso Torrenieri". Nel 1371 Siena decise la costruzione di una fortezza. Tra il 1384 ed il 1408 Siena fece potenziare le fortificazioni di Torrenieri costruendo a guisa di fortilizio guardastrada il palazzo de' Ballati detto anche posta Vecchia, sul piano tra l'antico ponte (7) dell'Asso e l'antico castello, quattro torri angolari una per cantonata con base fortemente scarpata interamente in laterizio limitato nella parte alta da un robusto cordone in pietra e dotati di balestriere, con fossato tutt'intorno come si vedeva poco più di un secolo e mezzo fa, e di cui rimangono adesso solo i due in facciata. Sul fianco ovest si notano dei contrafforti relativi ad un intervento di consolidamento eseguito in epoca posteriore. Alla metà del secolo XVI, la cavalleria imperiale di Carlo V, ottenuto il passo attraverso lo Stato della Chiesa, si accinse ad invadere il territorio senese dalla parte della Val di Chiana, occupando senza contrasto Lucignano,
Montefollonico e dopo il 1552 anche Pienza, da dove eseguì una scorreria fino a Torrenieri espugnando il castello e facendo razzia di bestiame. Con la caduta della Repubblica di Siena, anche Torrenieri perdette di importanza diventando un modesto borgo. Torrenieri, già castello e comune autonomo con la riforma del 1777, divenne frazione del comune di Montalcino. Palazzo Ballati sorge nel piano del torrente Asso dove nel 1300 la via Francigena attraversava l'omonimo corso d'acqua che dà il nome alla valle. Il guado del fiume era garantito da tre ponti in quanto il luogo era piuttosto paludoso e l'acqua formava diversi diramazioni. Nel 1297 la Repubblica di Siena al fine di garantire la salubrità e la produttività delle terre della Val d'Asso nei pressi di Torrenieri ordinò di realizzare un fosso di larghezza pari e 3 metri e profondo 2, al fine di meglio convogliare le acque e bonificare la zona. Il palazzo Ballati venne realizzato come a presidio di questo importante punto della strada per Roma nel 1408. La struttura, prevalentemente realizzata in mattoni, è impostata su una pianta irregolare che si sviluppa su una corte interna ha una coppia di bastioni sugli angoli prospicienti la strada. La torre merlata che si erge sul prospetto nord è il simbolo del paese di Torrenieri. Tra la fine del 1800 e gli inizi del 1900 questa zona di fondovalle del paese divenne una tra le più importanti realtà economiche e sociali della zona animata dalla presenza della ferrovia e della vicina stazione e dallo stabilimento Crocchi. Nell'entrone del palazzo è custodito un cannone, residuato bellico della II° Guerra Mondiale a ricordo degli ingenti danni e diverse vittime provocati dal conflitto tra la popolazione civile di Torrenieri.
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Torrenieri, http://web.map2app.com/Sentieri-per-Montalcino/en/Francigena/Pallazzo-Ballati/

Foto: da http://www.webalice.it/cliccagrafica/FOTOGRAFIE/giorgio/origini/torrenieri/palazzo_ballati.jpg

Nessun commento: