giovedì 21 gennaio 2016

Il castello di giovedì 21 gennaio






CREVOLADOSSOLA (VB) - Castello dei Silva

Con il nome Crevoladossola non si intende un centro abitato, bensì un complesso di frazioni, che anticamente facevano parte dell’antica Crebula, che significa fenditura. Il territorio del comune di Crevoladossola data la sua posizione tra le due valli, Divedro e Antigorio, ebbe grande importanza come via di comunicazione. Sotto il ponte napoleonico vi sono ancora le tracce del vecchio ponte, testimonianza dell’importanza di Crevola che si trovava nel mezzo tra la strada del Sempione e quella proveniente dalla valle Antigorio. Altri due ponti, risalenti al periodo romano, permettevano il passaggio attraverso le gole alpine: il ponte maglio, sulla Toce, e il ponte dell’Orco, sulla Diveria.
La strada romana proveniente da Vogogna fungeva da nodo importante proprio al ponte di Crevola, dal quale si diramano le strade per le valli Antigorio e Divedro. Anche in età napoleonica, si sottolineo la rilevanza di Crevola come territorio strategico in funzione commerciale poiché fu costruita la strada che doveva unire Parigi a Milano attraversando il passo del Sempione, e inoltre, si cercò di attuare uno sviluppo economico nel campo della vetreria. Fu culla del ramo principale della nobile famiglia dei Silva (Gio Antonio de Rido della Silva, padre di Paolo I, anche se pretendeva discendere dalla illustre stirpe dei Signori di Clermont del Delfinato, apparteneva a una vecchia famiglia ossolana stabilitasi a Crevola almeno dalla metà del XIII sec.). In frazione Selva sorgeva il castello di famiglia che Paolo I della Silva, condottiero di Francesco I Re di Francia, eresse a propria residenza (citata in antichi testi per i contenuti artistici e affreschi attribuiti a Fermo Stella da Caravaggio) ma che alla sua morte subì barbare devastazioni, non avendo egli lasciato discendenza diretta. Sfortunatamente questo bene architettonico, che qualche secolo fa si presentava imponente, sta sempre più per scomparire, poiché il paese “nuovo” è sorto sulle sue rovine. Il castello, infatti, dopo essere stato abbandonato, subì numerosi incendi e saccheggi e i suoi resti suddivisi in luoghi di possibili costruzioni che si trasformarono successivamente in abitazioni, magazzini, stalle. Di esso rimangono poche tracce originali salvo il portale gotico in marmo bianco e nero, un pozzo, qualche affresco, tracce di un luogo di culto (visibili all’interno di un locale adibito a cantina) e stemmi di famiglia; del resto molte parti dello stesso col tempo sono state adattate ad abitazioni civili, lo stesso municipio insiste in quella che una volta era la torre del castello.

Fonti: http://domodossola.awardspace.com/Crevoladossola.htm, http://www.comune.crevoladossola.vb.it/Guidaalpaese/tabid/10768/Default.aspx?IDPagina=4289

Foto: la prima è di marilena57 su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/205751, la seconda invece è presa da http://www.mondimedievali.net/Castelli/Piemonte/verbania/selv02.jpg

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