martedì 22 dicembre 2015

Il castello di martedì 22 dicembre




VITTORIO VENETO (TV) - Castello di San Martino

Cèneda è un quartiere di Vittorio Veneto e ne rappresenta la porzione meridionale. Ceneda ha una storia assai antica: viene citata dallo storico Agazia come Keneta (VI secolo), toponimo che suggerisce un'origine celtica. È sicuro invece che in età romana rappresentasse un insediamento di una certa importanza, forse un vicus fortificato con il compito di appoggiare il castrum di Serravalle, realizzato per controllare gli accessi settentrionali al territorio di Oderzo. La presenza romana è inoltre testimoniata dai resti di una centuriazione (con 36 riquadri), ravvisabili nelle strade a sud del centro: cardi erano le attuali vie Rizzera e via Cal Alta (quest'ultima in comune di Cappella Maggiore), mentre un decumano è stato identificato con via Cal de Livera. Sono visibili anche numerosi limiti intercisivi. La decadenza di Oderzo accrebbe l'importanza di Ceneda, che fu sede di un ducato longobardo e in seguito di una diocesi. A partire dal 962, grazie alle concessioni di Ottone I, i vescovi esercitarono anche il potere temporale di conti sul vasto territorio (grossomodo dal Piave al Tagliamento) che era stato prima l'agro opitergino e poi il ducato longobardo. Nel 1307 il vescovo Francesco Ramponi cedette a Tolberto da Camino il territorio di Portobuffolè in cambio della contea di Tarzo (detta anche Castelnuovo) comprendente anche Corbanese, Arfanta, Colmaor e Fratta. In quest'ultima, il potere era detenuto da un vice-conte. La podestà ecclesiastica sulla contea fu mantenuta anche dopo la conquista della Serenissima. L'ultimo vescovo sovrano fu Lorenzo Da Ponte poiché, dal 14 dicembre 1769, la Repubblica prese direttamente il controllo del territorio insediandovi un podestà. Tuttavia Ceneda non ebbe mai il carattere di vera e propria città. In particolare, la sua evoluzione fu impedita dall'accrescersi della vicina Serravalle che, specie dopo la sottomissione a Venezia, assumeva invece le peculiarità di un borgo ben sviluppato dal punto di vista urbanistico ed economico. Il nucleo principale si concentrava ai piedi del castello di San Martino, sede del vescovado, ma per il resto era caratterizzata da un'economia prevalentemente agricola, con edifici sparsi o raccolti in minuscoli agglomerati. Ceneda è dominata dal Castello di San Martino, che sorge su un rilievo subito a nord della piazza (il colle di San Paolo). È l'antica sede dei vescovi-conti: forse di origini tardo-romane (V-VI secolo), fu restaurato dal 1420 dal vescovo Antonio Correr, ma mantiene in alcuni punti il suo aspetto di fortezza medievale. Vi si giunge tramite via Brevia, una strada molto panoramica che esce dalla piazza della Cattedrale e attraversa piccoli borghi caratteristici. Una galleria collegava anticamente il Castello di San Martino con il sottostante castello dei Romagno, non più esistente. Tale galleria è stata chiusa nel 1882. Altri gravi danni si ebbero a Ceneda con i terremoti del 1873 e del 1936, a seguito dei quali per il castello e per altri monumenti si intervenne con pesanti restauri. Ecco un interessante video del castello (di YouTour): https://www.youtube.com/watch?v=XUSgxfjqjgA

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Ceneda, http://www.magicoveneto.it/Trevisan/VittorioVeneto/Ceneda_CastelloSanMartino.htm,

Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, la seconda è presa da http://www.prolocovittorioveneto.it/img/vittorio-veneto/Castello-di-San-Martino-alto.jpg

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