venerdì 25 settembre 2015

Il castello di venerdì 25 settembre






PUGLIANELLO (BN) – Castello Baronale

Puglianello venne citato per la prima volta nel IX secolo. Il suo nome originario era quello di Pullianellu. Il borgo era in suffeudo già intorno al 1150: infatti, nel Catalogus Baronum risulta dato (con l'obbligo di un solo milite) a Johannes Garardus Camerarius, valvassore di Nicolaus Frascenellus, a sua volta vassallo di Roberto dei Sanseverino di Lauro, conte di Caserta e titolare del feudo. Appartenuto originariamente alla signoria dei Pugliano di Alife, il paese divenne poi un feudo autonomo (XV secolo) sotto i Celano, i Paolella ed i De Carles di Teano ,successivamente i Guercia di Napoli. Lo ebbero anche i Gaetani e i de Rinaldo (la famiglia capuana cui appartenne il letterato e storico Ottavio, nato proprio a Puglianello nel 1712 e morto nel 1773). Alla fine del Cinquecento contava circa cento abitanti e continuò a spopolarsi tanto che in un atto notarile del 1702 alcuni cittadini di Faicchio dichiaravano che «già prima del contagio del 1656 il detto Castello di Puglianello è stato disabitato dai cittadini, privo di abitanti, di case e di abitazioni». Nell'atto si continua scrivendo che, dato che il paese era disabitato, il tutto era diventato pieno di vegetazione ed erano rimasti in piedi solo pochi edifici: "la casa che si dice del Barone, anche se parte d'essa è sconcia e diruta, le chiese di Santa Maria e di San Giacomo, e la taverna di proprietà del Barone". Un altro documento che testimonia l'abbandono del paese risale al 1667 quando gli economi della cappella del SS.mo Corpo di Cristo di Puglianello chiesero al vescovo di Cerreto Sannita l'autorizzazione a vendere due campane di proprietà della cappella dato che detta cappella era cadente e che gli abitanti del paese si erano trasferiti altrove. I feudatari, negli anni successivi, vi chiamarono coloni da altrove che contribuirono a ripopolare il piccolo centro. Nel centro del piccolo borgo è sito l'antico Castello dei baroni di Puglianello, oggetto nel tempo di diverse ristrutturazioni e attualmente suddiviso in più unità abitative. La pianta è rettangolare (quasi quadrata) a corte chiusa, con quattro torri angolari a pianta circolare, con base troncoconica e alzato cilindrico, pareti verticali con base scarpata, ben conservata solo sui fronti verso NO e SE (doccioni). L’edificio è costruito in tufo giallo, materiale di cui è ricca la zona e possiede un antico porticato nel cortile interno. La trasformazione in villa rustica (avvenuta tra il XIX e il XX) ha pesantemente alterato la volumetria della struttura (soprattutto lungo le cortine) e gran parte delle facciate (in particolare quella è l'accesso principale). La torre principale, quella verso Nord, è anche la meglio conservata (redondone in piperno, tracce di saettere, doccione). Proprio il fronte verso Alife (NO) sembra conservare interessanti tracce della primitiva costruzione medievale: infatti, è possibile ipotizzare che l'accesso originario fosse su questo lato, in corrispondenza del rafforzamento della cortina costituito dalla bassa torre rettangolare difesa da cannoniere e feritoie.


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