martedì 29 settembre 2015

Il castello di martedì 29 settembre






FAVIGNANA (TP) - Castello di Punta Troia in frazione Marettimo

Secondo la storiografia locale, sull’altopiano scosceso di Punta Troia, i Saraceni costruirono una torre di avvistamento, probabilmente coeva a quelle costruite a Favignana e a Levanzo. Successivamente tale torre di avvistamento fu convertita da Ruggero II, re normanno di Sicilia, in castello. Un altro autore che parla del castello di Punta Troia è Guglielmo Pepe, che vi fu recluso durante i primi anni dell’ 800. Egli descrive così la sua reclusione: “L’isola di Marittimo, collocata su vasto arido scoglio, è posta dirimpetto alla città di Trapani, dalla quale dista sol trenta miglia. Nella punta dell’isola, che forma una roccia isolata, fu costruito un piccolo castello per avvertire con segnali convenuti la presenza di quei legni barbareschi che da più secoli molestavano il mare e le spiagge delle Due Sicilie. Sulla piattaforma del castello, esposto a settentrione, erasi scavato nel vivo della roccia una cisterna, la quale verso la metà del XVII secolo fu votata dell’acqua che conteneva, e convertita in prigione affin di richiudervi un tristo giovine, il quale aveva ucciso barbaramente il padre… Nel 1799, sotto il governo del re Ferdinando, fu riputato ergastolo ben adatto a rei di stato… Quando noi tre vi giungemmo, trovammo dentro quella fossa due altri prigionieri… Scendemmo nella fossa per una scala mobile di legno. La fossa era larga sei piedi e lunga ventidue, ma di disuguale altezza, perché la volta era incurvata molto verso le due estremità, in modo che appena nel mezzo di essa potevasi stare in piedi. Era poi oscura da non potervisi leggere né pure in pieno meriggio, e facea mestieri tenervi sempre una lampada accesa. E siccome la bocca della fossa non si poteva chiudere con porta di legno, atteso che avemmo potuto morir soffocati per mancanza d’aria, così avveniva che la pioggia vi cadeva, e l’umidità vi produce tant’insetti”. Il castello di Punta Troia è sito sulla cima dell’omonimo promontorio (circa 116 metri), dell’isola di Marettimo e si trova a strapiombo sul mare, caratteristica che, dal punto di vista difensivo, costituiva un prezioso requisito. Nel 1600 circa gli spagnoli edificarono l'attuale fortificazione, dotandola di una grande cisterna per la raccolta dell'acqua e di una chiesetta che fu chiamata "Real Chiesa Parrocchiale" di Marettimo. Già alla fine del XVI secolo, la guarnigione spagnola di stanza a Marettimo era composta da un vice castellano, 1 artigliere, 15 soldati e 3 guardie. La cisterna venne successivamente adibita dagli stessi Spagnoli a prigione per i reati più gravi: il primo "ospite" fu un giovanissimo parricida. Dalla fine del '700 fu utilizzata come prigione per i reati politici: nel 1798, come già scritto, vi fu rinchiuso Guglielmo Pepe, il più famoso dei patrioti della Repubblica Partenopea che trovarono orrende sofferenze in questa fossa senza luce né aria. Dalla chiusura del carcere, nel 1844 (voluta dal re Ferdinando II in seguito ad una ispezione), la fortezza fu utilizzata a scopi militari fino all'ultima guerra. Il piano inferiore è costituito da un solo ambiente e da una scalinata che conduce al piano superiore a cui si accede tramite una sorta di androne e, attraverso un piccolo passaggio, chiuso da un cancello si arriva ad una piccola scalinata che porta ad un terrazzamento dove vi sono varie stanze. A differenza dei forti di Favignana, il castello di Punta Troia è stato recentemente ristrutturato ed è aperto al pubblico, grazie ad un finanziamento dell'Unione Europea. Al castello di Punta Troia si può arrivare percorrendo il sentiero realizzato dalla Forestale che, pur non essendo molto adatto per i bambini, è senz’altro l’ideale per chi ama le passeggiate nei sentieri di montagna. La via più facile e breve per raggiungere il castello è comunque in barca, con una delle guide locali. Intorno al castello di Punta Troia aleggiano tante leggende, tra cui quella celeberrima che narra la storia di due sorelle che dividevano, insieme al castello, l'amore per lo stesso principe, fino alla tragica fine, quando, una delle due, in preda ad un raptus di gelosia d'amore, spinse l'altra giù dalla rupe urlandole contro "l'appellativo" che poi divenne il nome della punta di Marittimo. Ecco un interessante video (di Vito Vaccaro), riguardante il castello di Punta Troia: https://www.youtube.com/watch?v=cdzr1QmlYgo. Ecco anche una pagina su Facebook, dedicata al monumento: https://www.facebook.com/Il-Castello-di-Marettimo-118112318270066/timeline/

Fonti: http://www.egadivacanze.it/marettimo/il-castello-di-punta-troia.html, http://www.trapaninostra.it/libri/Giuseppe_Romano/Carceri/Giuseppe_Romano_Carceri-005.htm (da visitare per approfondire), http://www.marettimoresidence.it/ita/storia.php, http://www.mondimedievali.net/Castelli/Sicilia/trapani/provincia000.htm#marett

Foto: da http://www.marettimoweb.it/images/trekking/big/marettimo_trekking_08.jpg e da http://www.leconchiglie.org/immagini-marettimo

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