sabato 28 marzo 2015

Il castello di sabato 28 marzo






CANTALUPO IN SABINA (RI) – Palazzo Cesi-Camuccini

Quello di Cantalupo si distingue decisamente dagli altri castelli Sabini, non per la sua ubicazione, quanto per la sua superba architettura vignolesca che, a partire dal secolo XVI, ne ha reso una prestigiosa residenza baronale, mai abbandonata fino ad oggi. Il primo manufatto medievale che si riscontra sul colle di Cantalupo fu una costruzione fortificata che fu eretta su ruderi romani ad opera dei Conti di Sant'Eustacchio. Nel XIII secolo, la proprietà era dei Savelli che vi edificarono il castello di cui sono ancora visibili le strutture residue nelle due grandi torri quadrate del lato Est. Nel 1566 il castello con i beni connessi passò, come dote di Paola Savelli, alla famiglia dei Duchi Cesi di Acquasparta, che vi profusero grandi opere di ampliamento e ristrutturazione, dando vita allo splendido Palazzo Baronale che possiamo ammirare ai giorni nostri. Fu il Cardinale Pierdonato Cesi, vescovo di Narni e zio dei nuovi feudatari di Cantalupo, che commissionò la fabbrica all'architetto Giandomenico Bianchi, allievo del Vignola.  Fu però il nipote Paolo Emilio ad ultimare l’edificio commissionando i lavori all'architetto Giovan Domenico Bianchi. Si scelse quindi il rifacimento della facciata che si apre sulla omonima piazza interna al paese, lasciando che la parte esterna del castello (rivolta verso la sottostante vallata) restasse sostanzialmente invariata e caratterizzata da alti muraglioni e spigolosi torrioni d'angolo. Tanto severo era l’esterno quanto gentile divenne la facciata che rivolge al paese, sviluppata su due livelli di portico e loggia, quasi un apparato architettonico teatrale. Il palazzo di Cantalupo, alla morte di Francesco Maria Cesi ultimo del suo ramo, andò in eredità ai Cesi di Acquasparta, i quali vendettero nel 1697 il feudo al Marchese Guido Vaini, insieme ai castelli di Gavignano e Selci. Con il nuovo feudatario Guido Vaini, Cantalupo assunse il rango di Principato. Con la morte del successore Girolamo Vaini che non aveva eredi diretti, la proprietà del feudo passò alla sorella Angela Maria vedova d Luigi Lante della Rovere. Il figlio di lei, Filippo Lante della Rovere Vaini, quarto Duca di Bomarzo, fu il primo a fregiarsi del titolo di Principe di Cantalupo. I Lante della Rovere hanno tenuto il feudo fino al 1804, quando il sesto Duca di Bomarzo, Vincenzo, si trovò in serie difficolta economiche, decise di metterlo in vendita. La vendita del feudo di Cantalupo, su cui venne registrata una prima opzione da parte della Congregazione dei baroni della Sabina, fu molto difficile e travagliata, protraendosi per due generazioni. Nel 1820 Cantalupo fu comprato dal Marchese Filippo Simonetti, da lui passò a Pietro Bruno di San Giorgio e nel 1840 al Principe Enrico Felice de Podenas dal quale nel 1862 lo rilevò infine Giovan Battista Camuccini. Da quel momento, il Palazzo ed i beni appartengono alla famiglia dei Baroni Camuccini, attuali proprietari. G.Battista dedicò un amore speciale al ricco palazzo Baronale ove vi organizzò un museo che portava il suo nome. Nei vari ambianti, finemente affrescati dai fratelli Zuccari ed altri artisti contemporanei del XVI, vennero raccolti molti cimeli ed opere d'arte, fra cui i notevoli dipinti del congiunto e ben noto pittore Vincenzo Camuccini. Per varie vicissitudini (eventi bellici, furti ed alienazioni), non molto è rimasto del grande museo Camuccini, che era considerato il più importante della Sabina. La suntuosa residenza è comunque ben conservata ed i preziosi cimeli con le pregiate opere d'arte ( attualmente disponibili), arricchiscono con molto buon gusto, le splendide sale del piano nobile. La facciata del Palazzo Camuccini si presenta come un portico cinquecentesco a due piani sovrapposti, portico e loggiato, con decorazione di pilastri dorici e ionici, che supportano l'attico. Il fabbricato è decorato da finestre sui tre piani, nella parte posteriore la struttura poggia sulle due grandi torri quadrate appartenenti all'antico castello feudale. L'interno è composto da vaste e bellissime sale per un totale di 38 stanze più cantina ed altre otto stanze sotterranee. Il palazzo non è aperto al pubblico, si possono effettuare solo visite guidate per informazioni. Per approfondire, Vi rimando al seguente link: http://www.sabina.it/luoghi/palazzcam.htm


Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, la seconda è presa da http://www.tesoridellazio.it

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