martedì 31 marzo 2015

Il castello di martedì 31 marzo






LACONI (OR) – Castello Aymerich

La tradizione storica e popolare individua nell'insieme dei corpi murari ancora oggi evidenti all'interno del Parco Aymerich, i resti del castello medioevale di Laconi. Lo studio delle stratigrafie murarie ha consentito di rilevare l'opera di maestranze che hanno operato in questo sito in tempi e modi differenti. L'analisi denota certamente la presenza di un corpo più antico rispetto agli altri, un edificio a pianta rettangolare, forse una torre, attraversato da un passaggio monumentale con volta a botte e preceduto da un ingresso ad arco a tutto sesto che in origine immetteva in un' ampia corte. Sul lato destro del passaggio è murata un' epigrafe parziale su più conci, che cita la presenza di una porta e una data: 1053. L'iscrizione, pur essendo chiara nel testo, presenta notevoli problemi interpretativi sia epigrafici che archeologici e non è escluso che in origine fosse in un'altra sede, qui posta in opera quale materiale da costruzione. I caratteri salienti di questa architettura l'avvicinano ad altre simili restituiteci dalla prolifica arte fortificatoria romanica che in Sardegna ha trovato condizioni ideali per esprimere esempi eccezionali. Fu poi ampliato nel XII secolo, e infine ricostruito nel XV secolo in stile gotico-catalano. Alcuni particolari architettonici testimoniano l’influenza gotica, in particolare nelle finestre. Purtroppo oggi sono visibili solo i resti dell’edificio, ma le prigioni e la sala d’armi sono rimaste parzialmente integre. Il castello fu di proprietà dei Giudicati, poi dei Signori di Castelvì ed infine per via ereditaria passò alla famiglia degli Aymerich. Sembra che anche la Giudicessa Eleonora D’Arborea, fosse solita trascorrere i suoi periodi di riposo presso il castello. Adiacente alla porta fortificata esposta a sud-ovest, sorge il palazzo vero e proprio, un corpo murario nobile, impreziosito da porte e finestre delle quali si conservano eleganti cornici gotico-catalane, residenza degli Aymerich, marchesi di Laconi, fino alla prima metà dell'800. Di notevole interesse è anche il porticato che precede un vano rettangolare lungo circa 35 m, diviso in diversi ambienti e aperto sull'ampia corte. Diversa e più recente è la storia del Parco Aymerich almeno nella configurazione attuale; tuttavia si può affermare che questa pregevole pertinenza del castello sia stata un autorevole testimone della storia moderna di Laconi. Il Parco (il più grande giardino urbano della Sardegna) si estende su una superficie di quasi 22 ettari e può essere suddiviso in due parti. La prima storica, nella quale insistono le architetture del castello e dove è possibile osservare le tracce di un impianto boschivo già notevole in passato (come pare suggerire un esemplare di Cedro del Libano di eccezionali dimensioni). La seconda corrispondeva all'area ricreativa, le cui peculiarità sono di natura ambientale: una ricca rete di sentieri attraversa il bosco di lecci, incontra spesso sorgenti e laghetti, e consente di ammirare angoli alquanto suggestivi che nel tempo hanno reso famosa quest'oasi verde. Di estremo interesse è inoltre la collezione di piante esotiche e di pregio che si estende su un'area cospicua del parco, opera del marchese Don Ignazio Aymerich che curò l'impianto durante la prima metà dell'800. Dal luglio del 1990 il Parco di Laconi è di proprietà della Regione Autonoma della Sardegna che l'ha acquistato dalla famiglia Aymerich. Successivamente le competenze della gestione sono state trasferite prima all'Azienda Foreste Demaniali e poi all'Ente Foreste della Sardegna. Ecco un interessante video, dedicato al castello e al parco: https://www.youtube.com/watch?v=Q-lMSJwIIPc (di The Sparrowminer)


Foto: di Orlando Caboni su http://www.panoramio.com/photo/10611563 e di Paolo Argiolas su https://www.flickr.com/photos/argipao/15255232248/in/pool-laconi

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