venerdì 6 febbraio 2015

Il castello di sabato 7 febbraio






SALAPARUTA (TP) - Castello

Salaparuta sorge in posizione strategica nella Val di Mazara e alla destra del fiume Belice. L'attuale sito sorse tra il XII e il XIII sec. sui resti di un vecchio casale ai piedi di un antico castello denominato Rahal el Merath (castello della signora) in riferimento a Madonna Elvira di Giovannuccio, della famiglia Aversa di Mazara che ebbe in feudo il casale di cui si ha notizia nei diplomi del sec. XIV. A causa della malaria tra il 1150 e il 1200 i coloni del casale "Sala o Salah" si spostarono dal loro sito originario al castello, che prese il nome di Sala Mulieris, Sala Donnae o Saladonne sino al XVI secolo. Il primo castello risale al 1296; innalzato quale torrione, verosimilmente antecedentemente all’arrivo degli Arabi, si trattava di una elementare fortificazione messa a protezione di alcuni fondi colonizzati che avevano spontaneamente prodotto un casale, chiamato Sala, da Sala di Madonna Alvira. I fondi, infatti, erano originariamente di proprietà di un tale Errigo Abate che li cedette a Domenica Alvira de Aversa, da cui il toponimo. Nel XIV secolo era un “fortilizio” dotato di una torre quadrata e di due rotonde più piccole, costruito con pietre di calcare grezzo di medie dimensioni. Nel 1355 venne infeudato ai Motta e nel 1376 il castello passò a Matteo di Moncada. Re Martino, però, glielo confiscò, per aver tradito la Corona, e lo donò al proprio maggiordomo Michele de Imbo (1397). Diverse famiglie influenti del luogo si successero nella proprietà del castello: nel 1399 apparteneva a  Petro de Pomara; nel 1401 il castello passò a Ferrerius de Ferrerio e, da questi, a Marco Plaia. Nel 1436 – 1439, furono avviati dei grandi lavori di restauro della struttura. Nel 1462 il castello passò al barone Geronimo Paruta, nipote di Ruggiero Paruta, viceré di Sicilia, e da questa famiglia il castello, nel 1500 circa, prese il nome di «Salaparuta». I Paruta unirono la loro insegna sulla porta più importante a sesto acuto, la quale si affacciava sul lato a ponente del castello: a loro si deve plausibilmente il collegamento della torre quadrata con le minori, mediante ampie stanze, e l’aggiunta di una cerchia quadrangolare che circoscrisse un grande cortile interno. Nel 1561, Fiammetta Paruta portò il castello in dote a Giuseppe Alliata di Villafranca. Fu il loro primogenito, Francesco Alliata Paruta, nel 1625, ad ottennere da re Filippo III di Sicilia, l'elevazione a ducato della baronia di Salaparuta. Sotto la signoria degli Alliata vi furono fatti molti restauri tra i quali, nel 1716, quelli della grande torre quadrata, mentre nel 1722 fu ricostruita quella più piccola e rotonda con merlatura bifora. Sopra un balconcino è ancora visibile uno stemma del XV secolo di casa Paruta. Nel 1727 vi morì Giuseppe Affiata Colonna, grande benemerito del paese ove, tra l’altro, edificò una chiesa ed un convento. Il castello rimase alla famiglia sino al 1900 circa ed oggi è proprietà comunale, adibito a scuola ed altri usi fino al 1968. Il 15 gennaio 1968 il Comune di Salaparuta fu distrutto dal sisma per via delle numerose falde friabili sotterranee al paese e venne totalmente ricostruito. Il terremoto provocò anche il crollo del maniero, di cui rimangono i ruderi e la base della torre quadrata. Dal 1943, dopo la caduta del fascismo, è in vigore lo stemma di famiglia dei Paruta raffigurante la ruta sormontata da corona merlata, ornata da ramoscelli d'alloro, simboli della cultura e di quercia, simbolo della virtù. Altri link: http://www.castelli-sicilia.com/links.asp?CatId=128,

Foto: la prima è una cartolina d’epoca, che mostra l’edificio come era prima del sisma distruttore, la seconda è da http://www.apt.trapani.it/it/1680/ruderi-del-castello.html  e mostra l’aspetto attuale….ben diverso

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