sabato 30 agosto 2014

Il castello di sabato 30 agosto






BRIVIO (LC) – Castello

La storia di Brivio è sempre in ogni epoca inscindibile da quella del suo castello il quale, a seconda delle esigenze, è stato usato come difesa (non possiamo dimenticare che per molti anni il fiume Adda è stato il limite di confine tra la Repubblica Veneziana e lo Stato Milanese), come abitazione dei signorotti locali, sino a diventare alla fine dell'Ottocento, durante la rivoluzione industriale, un opificio serico. L'origine del Castello di Brivio viene fatta risalire all'XI secolo. E’ un grande quadrilatero con agli angoli tre torri a sezione rotonda e una quarta di maggiori proporzioni a sezione quadrata, in funzione di maschio "frangipalle" - probabilmente non eretto a fini militari ma per resistere alla forza della corrente del fiume che certamente circondava la costruzione lungo l'itinerario della odierna Via Fossa Castello. A quest’ultima, sul lato est, venne aggiunto in seguito uno sperone a pianta triangolare. Nonostante molte siano state, nei secoli, le modifiche estetiche e strutturali apportate all’edificio, restano ancora ben visibili e ben conservate due delle tre originali torri rotonde ed il maschio. Nelle possenti torri si trovano are romane e resti di una chiesuola medievale. Anche il fossato, originariamente ricavato facendo deviare il corso dell’Adda, è stato poi livellato in epoca recente. All'interno del maniero, come in uso sin dai tempi del fervore religioso della Regina Teodolinda, era situata la Chiesa per i militari della guarnigione, edificio ormai completamente scomparso. Fu proprio nella seconda metà dell'Ottocento, a seguito dei lavori di posa in opera di una grossa caldaia industriale per la produzione del vapore, che venne alla luce un reperto archeologico, dimostratosi se non il il più importante sicuramente il più bello rinvenuto nel territorio. Trattasi di una Cappella argentea con figure finemente sbalzate che apparterebbe all'arte Sirica del V-VI secolo oggi esposta al Museo del Louvre di Parigi. Il castello fu dei Conti di Lecco, dei vescovi di Bergamo, dei Visconti milanesi e nel ‘400 della Serenissima. Al tempo della denominazione degli Sforza fu consultato Leonardo da Vinci nell'ardito intento di rendere navigabile l'Adda sino a Milano. Sino ad allora le merci, che viaggiavano lungo la "via dello Spluga", venivano trasbordate a Brivio e da qui trasportate con grande fatica via terra sino al capoluogo lombardo. Il maestro Leonardo, nel lungo periodo trascorso tra Trezzo e Brivio, oltre che interessarsi di opere idrauliche, rimase oltre modo affascinato dalle bellezze dei luoghi tanto da raffigurare, secondo alcuni critici locali, nella famosa Vergine delle Rocce, un paesaggio molto familiare ai briviesi. Al di là di questa attribuzione che potrebbe sembrare di parte, la presenza di Leonardo lasciò comunque ampia traccia sul sentimento artistico locale tanto che si può considerare di sicura scuola leonardesca la Beata Vergine delle Grazie che si può ammirare nell'Oratorio di S. Leonardo all'ingresso del Paese. Dal castello, percorrendo la sponda dell'Adda, si può giungere sino a Crespi d'Adda per una pista ciclabile attraverso spazi verdi ricchi di storia ed archeologia industriale che ne rendono unico ed affascinante il percorso. Oggi il castello è visibile solo dall'esterno. I suoi appartamenti verso l’Adda vennero adibiti, tra il 1835 e il 1856, a  carceri pretorie. Altri link consigliati: http://www.archeologicacomo.it/admin/news/immagini/Brivio.pdf, http://www.preboggion.it/CastelloIT_di_Brivio.htm,
Foto: di kingleo su http://rete.comuni-italiani.it e da http://www.contestvolta.it/lol/lc004.htm

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