lunedì 25 agosto 2014

Il castello di lunedì 25 agosto






FIASTRA (MC) - Castello Magalotti

Il Castello Magalotti, chiamato nell’antichità Castrum Flastrae, era un insieme di edifici che sorgevano sul colle di San Paolo fin da prima del IX sec. Il Castrum veniva utilizzato dalla popolazione che risiedeva nella valle sottostante per ripararvi il bestiame e le scorte alimentari durante le invasioni nemiche. Nel periodo medioevale, Fiastra rappresentava una cittadina di fondamentale importanza dal punto di vista politico-geografico; era sede dei Signori Magalotti, che esercitavano il loro "potere" su quattro castelli: Fiastra, Poggio, Appennino e Macereto. Nel 1240, il cardinale Fieschi, concesse al comune di Camerino l'estensione dei propri domini su queste terre anche se inizialmente in maniera nominale; soltanto nel 1259 Magalotto II cedette tutti i suoi possedimenti in cambio del pagamento di un compenso e l'inserimento della famiglia Magalotti nell'alta nobiltà camerte. A questo punto Fiastra risultò un avamposto strategico molto efficace per proteggere i confini a sud-ovest dello stato di Camerino in collaborazione con Serravalle, Capriglia, Torricchio e Appennino. Alla morte di Rodolfo Varano, i quattro figli si suddivisero l'eredità e Fiastra passò di mano a Piergentile. Dopo la sua uccisione, dal 1443 al 1447, fu Francesco Sforza, Gonfaloniere della Chiesa e Marchese di Ancona, a possedere le chiavi della cittadina che tornò in mano ai Varano nel 1468. Il castello di Fiastra iniziò il suo declino già sotto il periodo sforzesco e fu abbandonato definitivamente quando i domini camerti erano sotto la guida di Cesare Varano il quale ritenne che non vi erano più particolari esigenze stategiche difensive. Il Castrum aveva una superficie di 21.000 m2, solide mura che correvano lungo tutto il perimetro, sette torri, un possente mastio a forma tondeggiante del diametro di 5 mt. Nel mezzo si trovava la Chiesa benedettina di San Paolo, patrono di tutta la comunità. Negli anni le abitazioni e le mura furono demolite con lo scopo di ricavarne pietre da utilizzare per la costruzione delle nuove abitazioni ed oggi ne rimangono visibili, a ovest, solo pochi resti delle due torri, del mastio e di alcuni tratti della fortezza. E poi, come detto, la chiesa di S. Paolo situata al centro del castello con la funzione di chiesa castellare. Una costruzione puramente romanica a tre navate fondata nel 515 dal duca di Spoleto Faroaldo I e, in seguito, ricostruita da Faroaldo II nel 705. Dopo la riforma cistercense, fu inglobata all'abbazia di Chiaravalle di Fiastra dal 1234 al 1302. Gli organi del Castrum erano composti del Consiglio Generale e dal Consiglio di Credenza che, assieme al Podestà, risiedevano al suo interno. Al primo spettava il compito di approvare le nomine dei consiglieri di Credenza, del Sindaco Generale, dei Capitani, dei Baiuli (coloro che amministravano la giustizia penale per i reati minori), di un Massaro, colui che era il custode dei beni della comunità, quattro Hominis che avevano il compito di sorvegliare la macellazione del bestiame e la vendita delle carni, dei Viales ai quali spettava l’incarico di sorvegliare le strade, i ponti e le fonti e di numerose altre figure. Al Consiglio di Credenza invece spettava nominare altri ruoli più marginali ma sempre importanti per la salvaguardia del Castello. Il Castrum era regolato da statuti ai quali la Comunità si doveva attenere come ad esempio l’obbligo per gli uomini di radersi almeno una volta al mese, di non poter celebrare nozze clandestine e di non poter disporre, per gli uomini sposati, di una concubina. Inoltre tutti coloro che avevano un’età tra i 15 ed i 60 anni aveva l’obbligo di svolgere la funzione di guardiano per la sicurezza della Comunità, nessun forestiero poteva acquistare o ricevere immobili senza specifica autorizzazione e chiunque voleva ospitare un forestiero doveva darne comunicazione al Podestà e garantire che esso non avrebbe recato nessun danno e fastidio alla Comunità. La falciatura del fieno non poteva iniziare prima del 24 giugno e la vendemmia prima del 6 ottobre mentre i cereali dovevano essere macinati nel mulino di Fiastra. Tutte queste regole negli anni vennero riviste e corrette e comunque servirono a rendere efficace e funzionale lo svolgere della vita all’interno del Castello. Fino al 1752 la residenza civica rimase entro le mura ma, con delibera del Consiglio generale del 6 aprile dello stesso anno, si decise di trasferirla nell’abitato a valle perché risultava scomodo da raggiungere durante il periodo invernale e perché il palazzo in cui si riunivano necessitava di interventi di restauro. Il restauro avrebbe comportato la spesa di 168 scudi mentre la costruzione di un nuovo palazzo non avrebbe superato i 150 e si avrebbe potuto utilizzare alcune parti del vecchio edificio. Venne quindi costruito quello che oggi è chiamato Palazzo Ruggeri ed in seguito, nel 1923, passò definitivamente nell’attuale e sontuoso Palazzo Conti oggi sede del Comune di Fiastra, eretto nel XVIII sec. per volontà di Romualdo Conti.
Fonti: http://www.trekkingmontiazzurri.com/index.php/il-fiastrone/da-sapere/153-il-castello-magalotti-di-fiastra-e-la-chiesa-di-s-paolo.html, http://www.sibilliniweb.it/citta/fiastra-castello-magalotti-xsec/, http://www.sibillini.net/il_parco/Cultura_Territorio/Castelli/fiastra.htm,

Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, mentre la seconda è presa dal sito http://www.lecasetteagriturismo.com

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