sabato 30 agosto 2014

Il castello di domenica 31 agosto






ASUNI (OR) - Castello di Medusa 

Pur facendo parte del comune di Samugheo, sono strettamente legate ad Asuni le rovine del Castello di Medusa, di probabile origine bizantina, ricordato già nel 1189 dal giudice di Arborea Pietro I, come di pertinenza del paese. Sorge a picco sulla gola formata dal Riu Araxisi. Scendendo più a valle questo fiume diventa Riu Majori e dà vita alla gola di "Mitza sa canna", dalle pareti calcaree ricche di grotte e vegetazione. A differenza di come venivano posizionati di solito i castelli, il castello di Medusa rappresenta un eccezione, in quanto non è costruito su un altura con funzione di difesa e/o di avvistamento ma al contrario nascosto in fondo ad una valle. L'importanza della fortificazione dipendeva dal ruolo di controllo del territorio e di protezione dalle scorrerie operate dai barbaricini che abitavano l'interno della Sardegna, a danno dei ricchi centri della pianura e della costa. Le indagini archeologiche hanno permesso di datare la prima fase dell'insediamento nel castello di Medusa al IV-V secolo d.C. Una seconda fase si colloca nel VI secolo, mentre la terza risale al VII-VIII secolo. Le strutture più recenti sono state realizzate tra il X ed il XII secolo. La prima menzione archivistica potrebbe rintracciarsi in un documento del 1189, nel quale si fa riferimento a un Castrum Asonis che è probabilmente da identificare con la stessa struttura fortificata. In quell'anno il castello fu ceduto dal giudice Pietro I d'Arborea al comune di Genova e, dopo poco, recuperato dal sovrano dietro la promessa di un ingente pagamento. I resti materiali della fortificazione sono immersi in una fitta vegetazione, che ne rendono difficoltosa l'analisi in dettaglio. Restano solo tratti delle mura, che dovevano recingere un'area di circa 540 mq, una cisterna, e i resti di due torri. Numerose leggende circolavano e circolano tuttora sulla presenza, nel castello, di una fantomatica Medusa, figlia del re di Sardegna Forco che, secondo la leggenda, era una principessa divenuta guerriera e dedita alla magia e che morì in combattimento. Curiosa è fra l'altro la vicenda, a metà strada fra realtà e fantasia, narrata in un documento dell'Archivio di Cagliari. Durante la detenzione in un carcere piemontese nel XIX secolo un bandito, tal Pietro Perseu, raccontava di come durante la sua latitanza fosse capitato tra le rovine del castello di Medusa e, scendendo una scala di marmo, si fosse ritrovato in una sala meravigliosa piena di gioielli, armi e oggetti di valore. Il bandito scrisse al Ministro chiedendo la grazia nel caso fosse riuscito a trovare la stanza del tesoro, ma una volta accompagnato sul posto non ritrovò né le scale né la sala, non ottenendo la grazia e nemmeno riuscendo a fuggire. Oggi ciò che rimane del castello è solo un rudere che è difficile da raggiungere per via delle scarse indicazioni e dalle condizioni delle vie di accesso. Per arrivare sull'altura dove si trovano le rovine e tornare indietro, sono necessarie almeno 3 ore di cammino. Per approfondire, consiglio i seguenti link: http://www.monteualla.it/public/index.php?option=com_content&view=article&id=61&Itemid=69, http://www.videolina.it/video/servizi/49627/asuni-un-monumento-pieno-di-fascino-il-castello-di-medusa.html (video)

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