lunedì 9 giugno 2014

Il castello di lunedì 9 giugno





IGLESIAS (CI) – Castello di Salvaterra

Iglesias si stende ai piedi del monte Marganai ed è nota per l'attività mineraria che l'ha contraddistinta nei secoli passati. La storia di Iglesias è molto travagliata. Dalla fondazione urbana nel XIII secolo, ad opera dei Pisani, col nome di "Villa Ecclesiae" alla presa aragonese nel XIV secolo, ha subito una serie di alterne vicende, culminate con l'annessione al patrimonio della Corona d'Aragona alla fine del XV secolo. Le vicende storiche hanno condizionato anche la tipologia delle sue fortificazioni, spesso ricostruite dal vincitore di turno. Noto anche come castello di San Guantino (i Pisani lo chiamavno così, o anche di "San Guat", perché all'interno ospitava una cappella consacrata al santo, poi dedicata dagli aragonesi a Sant'Eulalia, patrona di Barcellona), il castello di Salvaterra venne edificato in epoca medioevale, forse per volere del conte Ugolino, tra il XIII e il XIV secolo, quando Iglesias, allora Villa di Chiesa, era sotto il dominio pisano, prima della famiglia dei Della Gherardesca, conti di Donoratico, e poi della stessa repubblica toscana. Sorge nel settore nord-orientale della città, addossato alle mura, in posizione sopraelevata rispetto all'abitato, sul colle detto di Salvaterra (da cui prende il nome). Questa posizione, oltre che garantire potere difensivo (il castello poteva essere difeso anche da un esiguo manipolo di soldati), gli consentiva di comunicare con gli altri castelli sparsi nel territorio ossia il castello di Gioiosa Guardia, il castello di Acquafredda e il castello di San Michele di Cagliari. Venne conquistato dagli Aragonesi nella metà del '300 e subì pesanti rifacimenti per tutto il corso dei secoli a venire. Nel 1325, ad esempio, terminarono i lavori di ristrutturazione voluti da Berengario Carroz: per l'occasione fu murata sull'architrave della porta un'iscrizione, in cui il castello viene denominato "Castri Regalis". In un disegno aragonese del 1358 appare dotato di tre torri, di cui quella centrale più alta; sappiamo anche che nel XIV secolo era dotato di venti torri, e, così come le mura, munito di una palizzata di legno e di un fossato. Oggi non vi sono che ruderi dell'antica fortificazione, costruiti con pietre e laterizi in filari alternati: si salva parte del lato N e del lato E, mentre quelli S e O sono coperti di vegetazione. Nel lato est sono visibili delle mensole che dovevano probabilmente sostenere il camminamento di ronda. Resta anche un grande arco che apparteneva ad un altro corpo della fortezza dove si trovavano i magazzini o abitazioni. Della grande casata che fu la Gherardesca resta anche uno stemma con tre scudi araldici. Dalla misurazione di uno dei muri perimetrali più antichi si è scoperto che è stato costruito con l'unità di misura più antica di quella pisana, cioè il piede bizantino, quindi un maniero esisteva già prima dell'arrivo dei pisani. Costruzioni ottocentesche (una villa in stile neogotico e una vetreria) hanno ulteriormente compromesso quello che restava del castello, di cui rimangono inoltre tracce di pareti intonacate e alcune finestre e porte di difficile datazione. All'interno di queste costruzioni più moderne si possono osservare 2 architravi aragonesi bellissimi, che vengono custoditi dopo l'asportazione da una abitazione del centro storico (da Via Cavour, detta arruga de is cavaglieris). Il castello si raggiunge agevolmente dal centro storico cittadino. Ha un patio interno molto bello e panoramico, splendido per organizzare eventi culturali e musicali.
 

Foto: da http://www.laprovinciadelsulcisiglesiente.com/wordpress/2013/07/giovedi-1-agosto-al-castello-salvaterra-un-nuovo-incontro-della-scuola-civica-di-storia-di-iglesias/ e da www.viaggioinsardegna.it

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