mercoledì 16 aprile 2014

Il castello di mercoledì 16 aprile






STRONGOLI (KR) - Castello di Fasana

Il territorio di Fasana con torre e magazzini appartenne a Lelio Lucifero, alla cui morte subentrò il fratello Gio. Paulo Lucifero, al quale successe il figlio Lelio Lucifero junior. Per la minore età di quest’ultimo, il tutto passò sotto la tutela della madre Isabella Leone, moglie del fu jo. Paulo. Durante il periodo della tutela il patrimonio cominciò a venir meno. Nell’aprile del 1591, su istanza di Fabio de Aquino, conte di Martorano, creditore di 1000 ducati, il Sacro Regio Consiglio fece mettere all’asta i beni di Lelio ed il conte nel maggio dello stesso anno entrò in possesso del territorio di Siviglia. Due anni dopo  intervenne la vedova Ippolita Pipino: in forza di un legato che le assegnava 300 ducati annui, da tre anni disatteso, richiese l’intervento della Regia Corte di Crotone – che mise all’asta il giardino di Maccoditi. Poiché parte della proprietà si trovavano nel territorio di Strongoli, feudo dei principi di Bisignano, gli eredi di Gio. Paulo Lucifero in quanto sub feudatari dovettero pagare l’adoha al feudatario di Strongoli che dal 1605 divenne il conte di Melissa Giovan Battista Campitelli. Fasana con magazzini, cisterna e cappella e i territori di Mossa, Pantano di Taccone, Pantano di Vitetta, Poerio, Siviglia, Castellana, la pescheria alla foce del Neto, l’isoletta dalla parte di Neto verso Crotone, li ritroviamo tra i numerosi beni che il marchese di Casabona, Scipione Pisciotta, lasciò nel 1622 agli eredi che se li litigarono. La torre di Fasana, posta nel territorio di Strongoli nei pressi del bosco Pantano alla foce del Neto e sulla strada costiera, rimase per tutto il Seicento luogo importante tra Crotone, Cirò e Strongoli. Poco dopo la metà del Seicento il feudo di Strongoli passò dai Campitelli ai Pignatelli e con esso anche la torre di Fasana che molto probabilmente era stata portata in dote da Francesca Pisciotta a Francesco Campitelli, principe di Strongoli. Durante il periodo in cui fu possesso dei Pignatelli la torre ospitò nel febbraio 1735 Carlo III di Borbone e subì verso la metà del Settecento delle trasformazioni diventando un casino di soggiorno usato dal principe di Strongoli quando veniva in Calabria. Il 4 aprile 1799 vi pernottò anche il cardinale Ruffo proveniente da Crotone. Il territorio seminativo di Fasana, con le terre olivetate, l’orto, i pascoli, ”con grandioso casino, magazzini, trappeto ed ogni altro comodo annesso” fu venduto nel 1831 per debiti da Francesco Pignatelli ai fratelli germani Nicola e Leonardo Giunti. Nel 1933 subentrò nel possesso il Dott. Francesco Massara, cui seguirono i figli Filippo e Romano. Il castello di Faggiana, nominato anche di Fasana, è situato sulla riva sinistra del fiume Neto, il corso d'acqua che delimita i comuni di Strongoli e Crotone, e nelle immediate vicinanze dell'oasi protetta della sua foce. Il complesso è costituito da grandi edifici merlati e una chiesetta, arricchiti, tra l'altro, di preziose maioliche fiorentine, che richiamano alla mente gli artistici centri rinascimentali di Toscana ed Umbria e che dominano una grande e fertile pianura a colture cerealicole, agrumeti e uliveti. Verso est il castello di Fasana si affaccia sull'antico mare magnogreco, dal quale è separato da un esteso bosco di variegati alberi: pinus pinea, abeti, conifere, cipressi, eucaliptus ed altri. Nello stesso bosco, essendo il terreno in alcuni punti sotto il livello del mare, vi troviamo laghetti naturali in cui vi erano nei secoli scorsi, ed ancora oggi, diversi specie di selvaggina, di pesci e di uccelli, tra quest'ultimi predominava il "fagiano": da questo deriverebbe il nome dato al Castello, appunto "Fagiana" prima e poi Fasana. Sono pochi i riferimenti storici di Fasana e ciò probabilmente anche per via della sua collocazione alquanto isolata come lo è ancora oggi. Infatti dalla Statale 106 Ionica sono appena visibili i tetti merlati.
Fonti: http://strongoli-petelia.blogspot.it/2011/11/castello-di-fasana.html, http://www.archeologiapetelina.it/castellodifasana.htm (a cura di Mimmo Stirpara), http://www.strongoli.org/page.asp?id=17 (a cura del Prof. A. Pesavento)
Foto: da http://www.mondimedievali.net e da http://strongoli-petelia.blogspot.it

Nessun commento: