martedì 15 aprile 2014

Il castello di martedì 15 aprile






BAGNOLO PIEMONTE (CN) - Castello Malingri

Il Complesso Feudale Malingri è inserito in un comprensorio di grande valore paesaggistico e naturale, in cima ad colle con ampio sguardo sulla pianura e la montagne circostanti. L'importanza in ambito locale del complesso è stata nel passato tutt'altro che irrilevante, in quanto sotto la sovranità dei Savoia, rappresentava una postazione di controllo della strada tra Saluzzo e Pinerolo. Questo feudo, che era degli Acaja, fu dato prima ai Della Torre e agli Albertengo e poi, dalla fine del 1200 ai Malingri. È costituito dal Castello-forte del XI secolo, che conserva intatto il fascino di fortezza medievale. Luogo di difesa sin dai primi secoli degli anni mille, era costituito in principio dal cassero (corpo principale) ad un piano e dalla torre legate fra loro da un passaggio aereo in legno. Alla fine del ‘300 fu costruita la torre delle scale, un'opera di grande maestria costruttiva: le scale in pietra salgono a spirale attorno ad un pilastro centrale di mattoni sistemati a formare una colonna dal diametro di circa 90 centimetri.  Il piccolo portale d'ingresso, in legno spesso, è sormontato dall'affresco della Dama, che ingentilisce le vecchie mura di pietra. L'affresco, recentemente restaurato, di non certa identificazione ma il cui stile è simile a quello degli affreschi del Castello della Manta, fu realizzato probabilmente alla fine del 1300 e simboleggia probabilmente una unione matrimoniale od una alleanza fra le casate dei Savoia e degli Acaja, stemmi in alto che la dama tiene sollevati con le mani aperte, con lo stemma dei Malingri e dei Costa della Trinità. Alcune decorazioni araldiche e simboliche come il nodo Savoia e i rami di alloro fanno da cornice all'affresco.  La dama seduta su un grande cuscino ha un abito semplice con manto e un cappello con velo trattato con grande trasparenza e delicatezza. Nei secoli successivi, forse intorno al 1500, il cassero fu sopraelevato fino all’attuale ultimo piano ed ornato di merlature ghibelline (di cui si vedono ancora tracce all’interno della sala centrale), del cammino di ronda in pietra e al piano terra rinforzato con imponenti "barbacani" ( mura in pietra che si allargano verso il basso). Dall'alto della torre si comunicava con gli altri castelli e fortezze visibili per mezzo di segnalazioni luminose e colombi viaggiatori. Uno dei punti di collegamento era la torre quadrata (Tour Cairà) che si trova in pianura tra il castello e la rocca di Cavour, che secondo alcune leggenda sembrava essere collegata agli altri edifici con gallerie sotterranee. Questa torre faceva anch'essa parte del sistema difensivo di Bagnolo. Tre ordini di mura di difesa circondano il castello: il primo al piano della corte interna, il secondo - di cui restano vestigia a nord verso il bosco, il terzo - di cui rimane un tratto che termina con un portone ad arco a fianco della Cappella dell’Immacolata (1700) e che si pensa arrivasse a racchiudere con una torre di guardia l’attuale cascina Castellino, molto più in basso. La struttura fortificata, usata nei secoli - fino alla fine del ‘700 - per la difesa e i cui Signori avevano l’obbligo di mantenervi un manipolo di soldati, nei momenti di pericolo offriva ricetto e rifugio alla popolazione (l'acqua veniva fornita da un pozzo interno alle mura), ciò che accadde ancora nell’ultima guerra durante il periodo partigiano. In epoche più serene, probilmente verso la metà circa dell’800 fu coperta da un tetto in lose di pietra locale e nell’ultimo secolo adibita infine ad uso rurale. Il Palazzo costruito nella parte bassa è dotato di una facciata settecentesca con archi e scalinate, prospetta su un cortile quadrilatero con uniti edifici agricoli antichi. Al centro si trovano i resti della primitiva chiesa del borgo con affresco dell’Annunciazione sul portale laterale. Oggi l'intero complesso è di proprietà del Prof. Arch. Aimaro Oreglia d'Isola, figlio di Caterina Malingri di Bagnolo, ultima discendente diretta dei conti Malingri di Bagnolo, il quale si è occupato di recente del suo restauro. Grazie a questi lavori, è oggi una delle poche fortezze medievali del Piemonte ad avere conservato le sue originali caratteristiche. L'attenta opera di conservazione e tutela delle caratteristiche strutturali, oltrechè paesaggistiche, del sito, seguita nel tempo dai proprietari, rendono il palazzo, il parco, il castello e i suoi dintorni una singolare testimonianza di storia, di cultura castellana e di arte dei giardini in ambito piemontese. Un parco di grandi dimensioni, di due ettari di estensione, venne impiantato nel Seicento e nuovamente rielaborato seguendo i canoni del Romanticismo all’inizio dell'Ottocento. Da vedere gli affreschi in grisaille quattrocenteschi nel cortile, sulla facciata del Palazzo e nella Cappella sotterranea, restaurati di recente, raffiguranti San Sebastiano e la Passione di Cristo. Deliziosa la passeggiata al castello in mezzo ai boschi. Altri link da vedere: http://foto.provincia.cuneo.it/i?pic=1001&page=3&q=Pierino%20Riboldazzi, http://www.grandain.com/2013/10/01/castello-malingri-di-bagnolo/,

Fonti: http://it.wikipedia.org, http://www.piemonteitalia.eu/files/33-castell-Malingri-Bagnolo.pdf, http://www.castellodibagnolo.it, http://www.comune.bagnolo.cn.it/index.php/la-storia/il-castello

Foto: di lucazaco su i.focus.it e di PiGi'Franco su www.panoramio.com

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