venerdì 7 febbraio 2014

Il castello di venerdì 7 febbraio






ASSO (CO) - Castello

L'edificio, che sorge non molto lontano dalla chiesa prepositurale, fu eretto nel XII secolo. È certo che chi lo costruì riprese il modello del castello di borgo, il quale era situato in un'area sopraelevata e facilmente difendibile, con mura che racchiudevano gli edifici per le truppe e le abitazioni civili, il pozzo, le stalle ed i magazzini. Il castello sorge su un ceppo, misura ventuno metri dal suolo, con un lato di quaranta ed oltre due metri di spessore murario. Oltre le mura stavano due piazze d'armi ed intorno a queste, alla distanza di nove metri, girava un bastione a terrapieno con un muro merlato per i balestrieri in grado d'impedire l'uso di macchine belliche ed arieti contro mura e torre. Le sue mura scendevano dalla torre verso la chiesa di San Giuseppe, circondavano la vecchia piazza del Mercato (ora piazza Mazzini) e risalivano alla chiesa parrocchiale, costruita sulle stesse mura, sino a congiungersi nuovamente all'area centrale del borgo fortificato; alcuni ritengono che queste siano state distrutte almeno parzialmente nel 1314 da Facciolo della Pusterla, intento a saccheggiare e devastare la Valassina, e che siano state ricostruite successivamente, essendo ancora visibili alla fine del XVIII secolo. Oggi ne restano solo tratti, non facilmente individuabili, nell'abitato. La torre, probabilmente il mastio, a base quadrata, ha grossi blocchi agli spigoli. Si fa risalire all’epoca romana (studiosi moderni ritengono che sia dell’XI o del XII secolo, anche se non escludono la presenza di fortificazioni precedenti). Al giorno d'oggi è alta 21 metri, sebbene sia stata diminuita in altezza per la raccolta di materiale da destinare alle costruzioni delle chiese prepositurale e del Santo Crocefisso; è una delle poche parti del castello in buono stato di conservazione, anche se sono presenti alcune finestre estranee alla costruzione originale. Ha 8,40 metri di lato e 2,20 metri di spessore. Appena gli Spagnoli si impadronirono del ducato di Milano, nel 1555, ordinarono la demolizione di tutti i castelli, tuttavia alcuni cittadini, fra cui Cornelio, Alvisio e Cristoforo Curioni, e Angelo Sormanno, di Asso, riuscirono ad evitare che venisse distrutto. Il castello risulta utilizzato con capitano, il marchese Andrea Locatelli, e guardie, pagati dal comune, alla fine del XVII secolo. Dal 1985 è stato abbandonato, tranne alcune parti ancora abitate. La torre e la corte sono in decadenza. Nella torre è conservata una piccola ara, probabilmente romana e una lapide, datata 1796, dedicata alla Repubblica Cisalpina in cui i Vallassini ringraziano la Repubblica Francese verso cui si sentono debitori della recuperata libertà. La storia del castello è accompagnata da leggende come quella del Santo Sepolcro, costruito nella prepositurale da alcuni crociati della Vallassina di ritorno dalla Prima Crociata (1096). La leggenda narra che nella giornata del Venerdì Santo comparissero in paese figuranti vestiti da crociati con “romani e giudei”. All’epoca delle Crociate risalirebbe anche la scelta di S. Apollonia, protettrice di coloro che soffrono di mal di denti, quale compatrona di Asso. I crociati vallassinesi avrebbero riportato in patria un dente della santa; da qui l’usanza, nel giorno a lei dedicato (9 febbraio), di baciare la reliquia che preserva dal mal di denti».
Fonti: http://it.wikipedia.org, http://www.comune.asso.co.it/include/mostra_foto_allegato.php?servizio_egov=sa&idtesto=183&&nodo=nodo2
Foto: entrambe da http://www.mondimedievali.net

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