martedì 4 febbraio 2014

Il castello di martedì 4 febbraio






PICERNO (PZ) - Torre Normanna

Fondata sulle rovine dell'antica Acerrona col toponimo di Pizini nel 1000, con l'arrivo dei Normanni (metà dell'XI sec.) venne cinta da mura e fu edificata la torre cilindrica che tuttora domina il borgo; ne furono signori i Pocamato, ai quali successero Gualdino de Glosa, Amor. Carlo d’Angiò assegnò il feudo di Picerno ad Eustasio de Juvenicio (1268) ma poco dopo fu di Taxino de Jovine (1270) e di Giovanni Pipino, conte di Potenza (1301). Nel 1331 apparteneva alla contea di Potenza, venne poi ceduta a titolo di feudo alla famiglia Sanseverino di Tricarico. Nel 1337 Iacopo Sanseverino vendette il feudo a Filippo de Sus. Nel 1456, dopo la salita la trono di Napoli degli Aragonesi, Picerno divenne prima feudo dei Caracciolo, e poi degli Spinella di Scalea, dei Muscettola, ed infine dei Pignatelli, principi di Marsiconuovo, ai quali rimase sino al termine della feudalità (2 agosto 1806). Picerno fu tra i maggiori centri repubblicani durante il 1799 opponendo grande resistenza alle truppe borboniche e vaticane. Cadde il 10 maggio dello stesso anno dopo strenua resistenza che gli valse l'appellativo di "Leonessa della Lucania". Nel 1857 fu quasi del tutto distrutta da un terremoto e in seguito il centro abitato si sviluppò fuori della cinta di mura antiche. L'imponente torre, con i suoi 42 metri di circonferenza e i 12 di diametro, di forma cilindrica con basamento troncoconico, mostra, all’interno, una struttura attestante l’esistenza di una scala in muratura che, attorcigliandosi a spirale fino alla cima, rasenta la parete coperta di feritoie e colombaie. è ciò che rimane di un impianto normanno-svevo, successivamente rimaneggiato sotto gli angioini e gli aragonesi. 

Fonti: http://it.wikipedia.org, http://www.initalytoday.com/it/basilicata/picerno/index.htm, http://www.basilicata.cc/chiese/picerno/Tscritto/picerno.htm (da Le Valli del Melandro, 1998)

Foto: di rob.lof su http://rete.comuni-italiani.it e di Alfredo Valente su http://www.campaniameteo.it

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