sabato 7 settembre 2013

Il castello di sabato 7 settembre






BOLANO (SP) – Castello dei Giustiniani in frazione Ceparana

Possedimento dei Vescovi di Luni, così come altre zone limitrofe dello spezzino e della Lunigiana, il luogo crebbe d'importanza con la fondazione del monastero intorno al VI secolo ad opera del vescovo lunense Venanzio. Il primitivo borgo, sorto intorno all'edificio religioso, viene citato nel diploma imperiale di Ottone II del Sacro Romano Impero, risalente al 963, ove si cita testualmente la proprietà della Cortem de Ceparana cum mercatu et castro ai vescovi lunensi. Nel documento si cita il castro di Ceparana, il castello, che molto probabilmente sorse nel X secolo nel sito del primitivo monastero di San Venanzio. Il feudo rimase possedimento della diocesi di Luni, che lo fortificò, fino al 1281 quando, come il capoluogo Bolano, rientrò nelle proprietà dei marchesi Malaspina che gestirono il territorio fino alla ribellione paesana, scoppiata nel 1526 a causa dei presunti soprusi perpetuati dai signori, che portarono al coinvolgimento della Repubblica di Genova e la conseguente dominazione di quest'ultima seguendone le sorti sino alla campagna napoleonica del XVIII secolo. Il castello Giustiniani si trova lungo la strada che conduce a La Spezia (strada provinciale 70, detta di Buonviaggio). Dell'antica chiesa di San Venanzio rimangono la torre campanaria a quattro bifore (nella quale secondo la leggenda sarebbe nascosta una capra d'oro) e pochi altri resti inglobati nella muratura del palazzo signorile del XVII secolo, che però ha alterato in gran parte la struttura originaria. Nella cripta a volte sottostante l'abside della chiesa era custodito, fino al XVI secolo almeno, il corpo di San Venanzio entro un sarcofago lapideo. Ma quando nel 1717 la proprietà dell’edificio passò ai nobili genovesi Giustiniani che lo trasformarono in residenza signorile, operando proprio sull'impianto basilicale, delle reliquie santoriali si perse la memoria. All'interno dell'edificio sono state rinvenute reimpiegate due lapidi funerarie di età romana. I Giustiniani nel corso dell’800 edificarono in stile neoclassico l’attigua Cappella gentilizia dedicata alla SS. Annunziata di cui si conserva all’interno una pregevole ancona marmorea. La struttura è in buono stato di conservazione. L'edificio è sottoposto a vincolo architettonico. Il campanile era dotato di una grossa campana, chiamata localmente "la voce di Luni", prelevata dai francesi nella dominazione napoleonica e trasportata a Marsiglia dove fu ribattezzata "la campana della buona madre". Nel corso del '900 vi sono stati diversi acquirenti e il ramo dei Giustiniani di Ceparana si è estinto, oggi l'edificio è sede di abitazioni e di una locanda.

Foto: prese dai siti http://www.amalaspezia.eu e http://tuttolionsitaly.wordpress.com

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