domenica 22 settembre 2013

Il castello di domenica 22 settembre





CAPRANICA (VT) – Castello Anguillara
I primi insediamenti sul territorio dell'attuale Capranica risalgono all'epoca etrusca, ma le prime notizie certe si collocano intorno al 1050. Fino al 1300 Capranica fu posta, come i comuni limitrofi, sotto la giurisdizione del convento sutrino dei SS. Cosma e Damiano. Nel 1305 fece la sua apparizione nel borgo la famiglia Anguillara, che lo rese uno dei più importanti dell'epoca. Nel 1337, sotto Orso degli Anguillara, soggiornò a Capranica Francesco Petrarca (1304-1374), all'epoca al servizio del Cardinale Giovanni Colonna nei pressi di Avignone. Il Petrarca era stato invitato a Roma nel dicembre del 1336 dal suo amico Vescovo Giacomo Colonna e - imbarcatosi a Marsiglia il 21 dicembre, era sbarcato a Civitavecchia nei primi giorni del gennaio 1337 ma, trovandosi in territorio nemico ai Colonna ed essendo tutte le strade verso Roma chiuse dai nemici della famiglia romana (come lui afferma in una lettera scritta dal castello di Capranica al Cardinale Giovanni Colonna ad Avignone) - giunse nel castro di Capranica dove trovò rifugio nel castello (per motivi di sicurezza vi rimase per oltre un mese e mezzo), ospite del Conte Orso degli Anguillara (nipote di Pandolfo II) e di sua moglie Agnese Colonna, sorella del Cardinale Giovanni. Verso la fine di febbraio, scortato dai due fratelli Giacomo e Stefano Colonna e dai loro soldati, il Petrarca riprese il viaggio per Roma. Orso, uno dei personaggi più notevoli della sua casata, fu l'unico conte a risiedere stabilmente nel castello. In questo periodo, venne ampliata la rocca da dove i conti pianificavano le loro scorribande. Infatti, in quel periodo e in seguito, soprattutto sotto il conte Everso, Capranica espanse la sua influenza sui territori circostanti e venne coinvolta nella guerra che i conti combatterono contro i Prefetti di Vico per tutto il XIV secolo. L'ultimo conte degno di nota fu appunto Everso che, nel 1435, combattè a fianco di Papa Eugenio IV per cacciare l'ultimo prefetto Giacomo di Vico ed i suoi due figli Menelao e Securanza. Nel 1465 i successori di Everso, Deifobo e Francesco, venuti alle armi con Papa Paolo II provocarono la sollevazione di Capranica e dei borghi controllati e, in seguito, la caduta degli Anguillara il 7 luglio 1465. Papa Paolo II ordinò che fosse distrutto il loro castello, di cui la parte più antica era stata innalzata su iniziativa del Conte Pandolfo II Anguillara intorno al 1285; inoltre il pontefice donò a Capranica un cardinale governatore che rese il borgo il capoluogo del governatorato. Scoppiata in Roma, nel 1484 una grave pestilenza sotto Innocenzo VIII, Capranica fù letteralmente invasa da prelati e laici per sfuggire al pericoloso contagio. La sua posizione ai piedi dei Monti Cimini, la salubrità dell'aria, la varietà e la bontà delle sue acque rinomate fin dai tempi antichi, la resero celebre e cara a tutta la corte pontificia. Nella notte tra il 6 ed il 7 dicembre del 1527 vi riparò Clemente VII, fuggito da Roma ed in viaggio verso Orvieto. Per un certo periodo di tempo il governatorato ebbe la stessa ampiezza territoriale dei domini anguillareschi. Sotto i cardinali-governatori il paese venne ampliato e, soprattutto prima del 1700, vi furono costruiti i palazzi più importanti. Nel 1831 Papa Leone XII tolse a Capranica il titolo di capoluogo. Pochi anni, durante alcune indagini di approfondimento inerenti a uno studio su un antico bassorilievo del Trecento che ricorda un matrimonio celebrato tra le famiglie dei Conti degli Anguillara di Capranica e gli Orsini Conti di Sovana e Pitigliano ( bassorilievo che presenta un'insolita iconografia di origine pagana ) è stata individuata parte dell'ala est del castello duecentesco degli Anguillara. Si tratta di un muro alto circa 17 metri e largo 8 che presenta una caratteristica muratura del XIII secolo, a "libretto", abbastanza diffusa nella provincia di Viterbo e che ritroviamo anche, in modo evidente, all'interno di Castel S. Angelo a Roma su un alto muro databile tra il 1260 e il 1270. La parete est individuata presenta tre livelli abitativi ed era molto probabilmente l'ala del castello destinata a caserma della guarnigione: un seminterrato, adibito a magazzini e deposito di armi, un piano terra, al livello della grande porta d'ingresso al paese, e un piano superiore; ogni piano doveva essere alto circa sei metri e, probabilmente, i soffiti erano realizzati con volte a crociera. In base a documenti notarili della seconda metà del Trecento, rintracciati e conservati nell' archivio di Stato di Viterbo, risulta che nell'ala del maniero destinata a quartiere residenziale della famiglia - maniero che copriva una superficie totale in pianta, compresi i cortili interni, di circa 2.000 metri quadrati - esisteva al piano nobile una loggia che doveva essere situata sul lato sud verso l'abitato, una sala maggiore di rappresentanza e una cappella privata; a questo aggiungiamo le camere da letto e i servizi privati della famiglia e sicuramente uno o due studioli che si ritiene dovessero essere affrescati così come la sala maggiore e la cappella; è molto probabile che anche il quartiere nobile dovesse svilupparsi su tre livelli abitativi. Di questo grande castello si era perduta ogni traccia, ritenendo che nel corso dei secoli non fosse rimasto nulla di esso a parte una piccola sala rinascimentale, databile intorno al 1450 e costruita su iniziativa del Conte Everso degli Anguillara ristrutturando una precedente ala trecentesca sul lato ovest del palazzo.
Foto di Croberto68 su http://it.wikipedia.org

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