mercoledì 5 giugno 2013

Il castello di martedì 4 giugno







CITTA’ DELLA PIEVE (PG) – Rocca perugina

Fin dal 1188 Castel della Pieve fu sottoposta al dominio di Perugia, particolarmente interessata al controllo sui territori agricoli del “Chiugi” (tra il lago di Chiusi e il Trasimeno) e alla difesa dei propri confini con la nemica Repubblica di Siena. La rocca si trova al centro dell’abitato, anticamente in corrispondenza della cinta muraria dalla quale si dipartiva la via Pievaiola che collegava Castel della Pieve a Perugia. Fu costruita perché, in seguito alle ripetute ribellioni da parte della città stessa, costantemente ghibellina, Perugia decise, nel 1322, di edificare una rocca per controllare meglio l’intera città e per dare più sicurezza alla propria guarnigione. Fu progettata dei senesi Lorenzo ed Ambrogio Maitani e fu eretta in corrispondenza della cinta muraria, di fianco alla porta Perugina. A pianta quadrata, ha quattro pittoresche torri angolari, che permettevano di comunicare con Perugia tramite specchi e fuochi in caso di emergenza: la Torre del Castellano anticamente era dotata di un ponte levatoio che consentiva alle truppe di entrare nella città; la torre posta a controllo del Borgo Dentro; la Torre del Prato posta a controllo della Porta Perugina e della Torre Maestra; la Torre del Frontone originariamente dotata di un ponte levatoio che consentiva alle truppe di accedere liberamente all’interno della fortezza. Due di queste torri oggi sono troncate rispetto all'altezza originale. In origine la rocca era circondata da un profondo fossato e da uno steccato in legno. Nel cortile venne costruita un’ampia cisterna per consentire l’approvvigionamento di acqua durante l’assedio. Una simile struttura militare, costruita a prova di massima sicurezza, favorì successivamente l’insediamento di Capitani di Ventura quali Biordo Michelotti e Braccio Fortebraccio da Montone. Nel XV secolo la rocca subì numerosi interventi di restauro: nel 1471 sotto la direzione dell’architetto perugino Polidoro di Stefano, nel 1474 con l’architetto lombardo Gasparino di Antonio e nel 1490 altri lavori condotti da Fino d’Ugolino da Perugia. Al suo interno furono strangolati Paolo Orsini e il Duca di Gravina dopo la storica congiura ai danni del Valentino. A partire dal 1529 con il Cardinale Coppi detto il Tranese la rocca perse le sue funzioni difensive e divenne sede di Governatori Perpetui. In quell’occasione fu edificata in cortile una residenza per i nuovi magistrati, mentre le torri venivano adibite a carcere ed abitazione di guardie e soldati. Il nuovo edificio si affacciava anche all’esterno tramite una loggia, tuttora esistente. L’edificio subì gravi eventi bellici nei secoli successivi e tra 700' e 800' fu aggiunto sul fronte esterno un grande fabbricato, il palazzo Governativo. Con l’Unità d’Italia, infine, la rocca divenne carcere mandamentale. Nel 1914 e nel 1919 l’amministrazione della città decise lo smantellamento della porta Perugina, prima, e del fabbricato aggiunto, poi. Sulla facciata della Rocca è possibile bere dalla fontana comunale che riporta la celebre frase sibillina "Sic Vos, non Vobis". Per approfondire ecco quello che fa per voi…
http://www.aczivido.net/historia/umbria/bittarello.php

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