mercoledì 10 aprile 2013

Il castello di martedì 9 aprile




MARTINSICURO (TE) – Torre di Carlo V

Si trova sulla costa dell'Adriatico, vicino alla foce del Tronto, e dalla Statale Adriatica è possibile vederla. Differisce notevolmente dalle altre torri costiere abruzzesi mentre presenta analogie con quelle laziali, marchigiane e campane. Nel XVI secolo, quando Carlo V era Imperatore del Sacro Romano Impero e, tra l'altro, re di Napoli, il corso inferiore del fiume Tronto segnava il confine tra il Regno di Napoli a sud e lo Stato della Chiesa a nord. Per volere del vicerè Don Pedro di Toledo nel 1547 si costruì la torre, come posto di guardia e difesa della costa dalle incursioni saracene, ed anche l'edificio adiacente, destinato a dogana del confine con lo Stato Pontificio, in funzione fino al 1860. La progettazione fu affidata al capitano ed architetto militare di Carlo V, il valenciano Pedro Luis Escrivà (italianizzato in Pirro Aloisio Scrivà), lo stesso del Forte spagnolo di L'Aquila e Castel Sant'Elmo a Napoli. La realizzazione fu diretta dal capitano Martin da Seguera o Martin De Segura dal quale presero il nome sia il centro abitato che la stessa torre. In seguito la fortificazione divenne una delle 18 torri costiere d'Abruzzo, parte del vasto sistema di avvistamento e difesa delle torri costiere del Regno di Napoli, creato per porre un freno alla crescente minaccia di incursioni da parte dei Saraceni, che furono particolarmente intense nell'estate del 1556. Nel 1598, su ordine del vicerè Enrique de Guzmàn, conte di Olivares, il marchese di Cellenza Carlo Gambacorta, governatore degli Abruzzi, effettuò un censimento delle torri d'Abruzzo, predisponendo una serie di schede contenenti schizzi, descrizione ed osservazioni varie; in una di tali schede la torre e la casa doganale sono descritte com'erano all'epoca. Si tratta di una imponente costruzione in laterizio, a base quadrangolare, su tre livelli scanditi da due cornici marcapiano bombate in pietra. Il tetto a due falde, aggiunto in un secondo momento sostituendo probabilmente l'originale merlatura, poggia su un coronamento sporgente di lunghi beccatelli intervallati da caditoie. Le finestre, incorniciate in pietra sul lato est, forse furono aggiunte od ottenute dalla trasformazione di feritoie quando la torre perse la sua funzione militare e divenne una residenza di prestigio. La torre è collegata con un passaggio al primo piano dell'edificio adiacente, che originariamente ospitava la dogana. La muratura a doppia cortina di mattoni con riempitura di ciottoli e calce, con i ricorsi dei fori pontaioli, è di ottima fattura, ma non fornisce elementi per una datazione più certa, dato che questo sistema costruttivo nel teramano è in uso per lungo tempo. Il prospetto orientato verso il mare è quello più riccamente decorato, presentando, oltre alle suddette finestre con cornici lapidee, una bellissima edicola, così composta: due colonnine con capitelli poggiano su grosse mensole e sorreggono un architrave sormontato da un timpano, il tutto racchiude le insegne araldiche di Don Pedro di Toledo poste sotto quelle dell'imperatore Carlo V, l'aquila bicipite degli Asburgo ed il Toson d'Oro. L'architrave reca l'iscrizione « CAR. V. ROMA. INPERA » mentre alla base è rimasto solo un frammento dell'epigrafe dedicatoria, posta nel 1547, ai tempi di Carlo V. Attualmente le stanze della casa doganale ospitano il Centro di Educazione Ambientale Scuola Blu di Lega Ambiente, mentre nella Torre è aperto dal 12 agosto 2009 un museo archeologico che ospita i reperti rinvenuti negli scavi archeologici del territorio comunale. Cercando notizie sulla torre di Martinsicuro, mi sono imbattuto in questo articolo di oggi....9 aprile: "Lavori in vista per la Torre Carlo V di Martinsicuro? L’assessore ai Lavori pubblici Andrea D’Ambrosio assicura che entro l’estate l’edificio storico che ospita il museo archeologico tornerà ad aprire i battenti dopo il lungo periodo di chiusura. Circa 25mila euro l’importo dell’intervento di messa in sicurezza necessario a conseguire l’agibilità dei vigili del fuoco. “Si tratta – ha affermato – di effettuare lavori di adeguamento dei locali e di installare porte antincendio che, per la particolare conformazione dell’edificio, molto probabilmente dovranno essere realizzate su misura, e per questo i tempi potrebbero allungarsi”. I fondi necessari dovranno essere reperiti nel bilancio, ma D’Ambrosio prevede comunque che la Torre dovrebbe tornare ad essere fruibile per la stagione estiva. “E’ nostro interesse rendere quanto prima accessibile a cittadini e turisti uno dei luoghi culturali più importanti di Martinsicuro”."

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