domenica 3 marzo 2013

Il castello di domenica 3 marzo







FOLIGNO (PG) – Rocca dei Trinci in frazione Capodacqua

Il borgo è situato in una valle appenninica alla confluenza tra il Fosso del Colle e il Fosso della Valle di Collelungo. A breve distanza dal centro abitato sorge l’antica rocca, al cui interno sono presenti ruderi di altre strutture, tra le quali una torre di guardia e una cappella. Strutturalmente a forma di ferro di cavallo, segue l’andamento del colle sul quale è stata edificata. Delle mura non rimangono che pochi resti, nonostante i magistrati di Foligno l’avessero più volte fatta rinforzare a partire dal XVI secolo. Domina l’intero complesso una possente torre pentagonale in pietra, merlata alla guelfa e alta circa 32 metri. Uno dei primi documenti in cui si parla della località è una pergamena del 5 gennaio 1229 con la quale Rinaldo, Cardinale di Sant’Eustachio e Camerlengo di Santa Romana Chiesa, delegava Alberigo, giudice della valle del Topino, a raccogliere gli elementi necessari per una causa fra il Capitolo della chiesa di Assisi e due signori del contado (Napoleone d’Armezzano e Bernardo di Capodacqua) per il possesso del castello di Serra di Valtopina. La località, in cui certamente esisteva un nucleo fortificato, venne anche nominata nella Cronaca di Perugia in cui si riferisce che, il 13 Maggio del 1289, truppe perugine e todine, devastarono i castelli di Foligno, tra cui Colfiorito, Capralita e Capodacqua. La rocca attuale fu eretta da Ugolino III Trinci nel 1387 sopra un piccolo colle circondato da cipressi, in prossimità di un rigoglioso corso d’acqua, a protezione del diverticolo per Colfiorito considerato di vitale importanza strategica.Ugolino III fu un uomo famoso nella sua epoca. Nel 1397 le milizie di Gian Galeazzo Visconti, con al comando Alberico da Barbiano, sconfissero le truppe Fiornetine a San Donato al Poggio e come nuovo Capitano Generale delle truppe Fiorentine fu nominato proprio lui, Ugolino III. Interessante è inoltre l'intreccio tra famiglia dei Trinci (ramo di Capodacqua) e quella degli Orsini di Pitigliano. Ugolino III infatti sposò Costanza Orsini contessa di Sovana e Pitigliano. Dall'unione nacquero ben dodici figli tra cui tre maschi: Niccolò VIII, Bartolomeo IV e Corrado XV. I tre figli, alla morte del padre nel 1415, decisero di regnare insieme. Il triumvirato durò fino al gennaio 1421 quando Niccolò VIII e Bartolomeo IV furono uccisi nel castello di Rasiglia per mano del castellano Pietro di Pasquale di Vagnolo a cui Niccolò VIII aveva insidiato la bella moglie. Corrado XV, che aveva sposato Tanza di Niccolò II Orsini, fu invece strangolato nel 1441 (con tutti i suoi figli maschi) nel castello di Sorano. L’imponente costruzione difensiva di Capodacqua il 18 Giugno 1413 subì notevoli danni dalle truppe di Ladislao d’Angiò, re di Napoli: il monarca volle così vendicarsi di Ugolino il quale, quando era al servizio dei fiorentini, aveva sconfitto i suoi soldati. A partire dal 1445 divenne residenza estiva della curia di Foligno e nel 1450 vi dimorò il vescovo Antonio Bolognini (1444-1461), che dalla rocca ordinò la costruzione della chiesa di Santa Maria delle Grazie a Rasiglia. Nel 1573 la rocca e il borgo contavano trentadue famiglie. Il fortilizio fu in seguito possedimento della famiglia folignate Gentili Spinola che annoverava tra i suoi membri Antonio e il fratello Giovanni Battista quali componenti nel 1794-96 dell’impresa della Zecca pontificia in Foligno. La rocca venne anche adibita a cava per materiali da costruzioni. Finemente restaurata, attualmente è sede di una rinomata struttura alberghiera e vi è un sito ad essa dedicato: http://www.roccadeitrinci.it

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