lunedì 12 novembre 2012

Il castello di lunedì 12 novembre




MAJANO (UD) – Castello di Susans

Probabile sede di un castrum romano, in seguito strategico fortilizio medievale, il castello di Susans viene citato per la prima volta nell'anno 1031 come "villa de Suzan", donata dal patriarca Poppone alle monache di Santa Maria di Aquileia. Già soggetto alla Chiesa d'Aquileia, il feudo venne assegnato nel 1275 a Tommaso di San Daniele. Nel 1304 il maniero fu ingrandito e rafforzato ad opera dei nuovi proprietari Federico ed Asquino di Varmo che si adoperarono per "alzare il castello in più ampia e bella forma". La presenza dei signori di Varmo a Susans è strettamente collegata al dominio esercitato dalla nobile famiglia su San Daniele e il suo territorio, su investitura dei Patriarchi di Aquileia. Nella guerra fra il Patriarca Ottobono dei Razzi e i Signori da Camino, alleati dei Conti di Gorizia, Federico di Pers, che si era schierato a fianco del Patriarca aquileiese, si vide attaccare e distruggere il Castello di Pers: lui stesso venne gravemente ferito e riparò in Susans che fu tenacemente difeso ma alla fine dovette capitolare. Federico di Pers riottenne Susans nel 1314 ma a patto di non compiere atti ostili contro i Conti di Gorizia: in pratica avrebbe dovuto rompere la fedeltà ai Patriarchi, cosa che Federico non poteva fare. L’anno seguente infatti partecipò ad una alleanza di varie forze filopatriarcali contro Enrico di Gorizia, ma questi, venuto a conoscenza dei movimenti ai suoi danni, passò all’azione: mosse all'attacco di Susans e il castello venne preso, saccheggiato e gravemente danneggiato e i tre figli di Federico vennero imprigionati. In seguito il maniero fu ripristinato e destinato a Federico di Savorgnano. Il castello però, a seguito del disinteresse dei successori di Federico di Pers, era stato parzialmente acquisito dai signori di Colloredo con una serie di atti che si protrasse fino al 1347. Finito ben presto nel vortice delle guerre feudali che insanguinavano il Friuli, nell'aprile 1350 fu preso e distrutto. E’ probabile che i nobili di Colloredo abbiano provveduto a ripristinare il luogo, poichè tra la fine dei 1300 e il 1415 Susans figura tra le voci dei Parlamento della Patria del Friuli con propria giurisdizione. Nuovi eventi bellici e fatti d'arme decretarono però la fine delle fortificazioni medioevali. Nel 1511, come la maggior parte dei castelli della zona, fu teatro delle sanguinose lotte tra fazioni filo-imperiali e filo-veneziane, che sfociarono nella famosa rivolta contadina del "giovedì grasso". Ma non fu completamente distrutto e danni ingenti non gli provocò neanche il successivo terremoto del 26 marzo, tanto è vero che due anni dopo, nel 1513, il vecchio maniero potè resistere strenuamente, al comando di Camillo di Colloredo (che nell'occasione si ebbe le lodi di Venezia) all'assedio e agli assalti delle truppe imperiali di Massimiliano d'Asburgo. Tuttavia le lunghe lotte sopportate e le diverse vicissitudini storiche che lo ebbero come protagonista, alla fine, lo resero inabitabile da parte dei nobili di Colloredo, i quali gli preferirono la propria residenza, per cui la giurisdizione non veniva più esercitata nella residenza fortificata del Colle di Susans ma in quella di Colloredo. Il castello assunse le fattezze attuali nella seconda metà del secolo XVII, per volere del conte Fabrizio di Colloredo Mels marchese di Santa Sofia, priore dell'ordine di Santo Stefano in Lunigiana e maggiordomo maggiore della corte di Toscana. Egli lo concepì come un'elegante dimora non avulsa dal contesto della tradizione architettonica propria della corte granducale medicea ove il Colloredo era cresciuto e operava. La struttura architettonica dell'edificio oggi ci appare con un corpo centrale quadrilatero rafforzato agli angoli da torri quadrate, una tipologia infatti non tipicamente friulana. Il terremoto del 1976 causò notevoli danni al complesso che comunque venne salvato da irreparabili crolli solo per la sua forma, efficacemente antisismica, e lo spessore della struttura muraria. Restaurato e riportato al suo antico splendore, ospita oggi al suo interno un ristorante che dispone di sale di varie dimensioni, arredate con mobili, quadri e stampe antiche, tali da renderlo adatto per incontri di particolare prestigio. Dal castello si può godere di una vista scenografica, da un lato sulla Valle del Tagliamento e sulle montagne della Carnia e dall'altro su tutta la pianura friulana. Consiglio la visita del seguente sito: www.castellodisusans.com

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