giovedì 13 settembre 2012

Il castello di giovedì 13 settembre




MALCESINE (VR) – Castello Della Scala

Secondo alcuni studiosi, la Rocca di Malcesine risalirebbe agli ultimi secoli del primo millennio a.C. Più attendibile risulta la notizia che un castello sia stato costruito dai Longobardi, verso la metà  del primo millennio d.C. Venne distrutto dai Franchi nel 590 ma fu da loro stessi riedificato ed ospitò nell'anno 806 il re Pipino, figlio di Carlo Magno, giunto a Malcesine per visitare i Ss. Benigno e Caro. Dopo le invasioni degli Ungari, entrò a far parte dei feudi vescovili veronesi. Nel 1277 divenne dominio di Alberto Della Scala. Rimase sotto il casato fino al 1387. Gli interventi risalenti a questo periodo diedero origine all'attuale denominazione: "Castello Scaligero". I Visconti di Milano lo occuparono dal 1387 al 1403. La Repubblica di Venezia lo incorporò nel 1405. L'Impero lo riconquistò nel 1506. Nel maggio del 1513 il condottiero Scipione Ugoni al servizio della Serenissima ricevette il compito dal provveditore salodiano Daniele Dandolo di attaccare Malcesine, fedele agli imperiali tedeschi. Alla testa di 300 fanti, cui si unirono gli abitanti di Gargnano, attaccò via lago Malcesine e ne espugnò il castello uccidendo 18 terrazzani e perdendo solamente 3 uomini; nell’azione catturò il castellano tedesco ed un ricco cittadino veronese, che furono condotti prigionieri a Salò assieme ad un notevole bottino. Ripreso dunque dalla Repubblica di Venezia, il territorio rimase sotto il suo controllo fino al 1797 (in questa fase la popolazione godette di un notevole benessere economico), poi passò ai Francesi. Nel 1798 a questi ultimi subentrarono gli Austriaci, i quali eseguirono consistenti lavori di consolidamento all'interno del Castello ed ivi rimasero fino al 1866. Da quell'anno seguì le sorti del Veneto. Il 22 agosto del 1902 l'edificio venne dichiarato Monumento Nazionale. Il maniero è stato reso famoso anche dai disegni e dalle descrizioni fornite dallo scrittore tedesco Goethe nel suo "Viaggio in Italia". A lui è dedicato un museo e un busto in loco. Nel castello sono stati anche allestiti anche un Museo di storia naturale del Garda e del Baldo e un Museo della pesca. Negli ultimi anni, si è diffusa la tradizione di celebrarvi matrimoni. Il castello è adagiato su uno sperone roccioso che si affaccia sul lago di Garda ed è accessibile tramite la “Siresina”, unica porta d’ingresso al monumento. La sua costruzione è su tre distinti livelli o cortili, accessibili tramite ponti levatoi e scale addossate alle mura. Entrati nel cortile al livello più basso, sulla sinistra appare la "Casermetta", palazzo inferiore che alloggiava la guardia del Castello. Spingendosi in fondo al cortile, si raggiunge un poggiolo che, sporgendo a picco sopra le acque del lago ad un'altezza di 24 metri dalla superficie, consente una visione ampia e suggestiva del lago stesso e dei monti circostanti. Si può quindi risalire per una rampa a gradinate, sino ad una polveriera costruita dagli Austriaci, oggi "Sala Goethe". Oltre la sala, presso un piccolo giardino coltivato a macchia mediterranea, è collocato il busto del Poeta, in un angolo contemplativo di rara suggestione. Da qui si può salire al secondo cortile, detto "Rivellino", sino ad uno spalto merlato da cui si ammira il paese, il lago, ed il fianco occidentale del Baldo. Scesi dalla gradinata, sul muro orientale si possono scorgere ancora resti di affreschi, probabili residui di una Cappella Scaligera. Oltre il portone, solitamente precluso ai visitatori, si spalanca improvviso ed ampio uno spazio verde detto "Lacaòr", probabilmente uno degli insediamenti protostorici più antichi di Malcesine. Ben visibile dagli spalti del Castello, il "Lacaòr" viene adibito nella stagione estiva a teatro all'aperto per spettacoli, concerti, ecc. Il terzo cortile, il più alto e più settentrionale, si raggiunge per una rampa e attraverso un portale scaligero. In passato esisteva una scala aerea addossata al muro occidentale della Residenza Scaligera che permetteva di accedervi, come testimonia ancora oggi su questo lato dell'edificio la presenza di un ingresso, attualmente sbarrato da un'inferriata per motivi di sicurezza. Oltrepassando il portale scaligero, dopo una breve rampa si presenta un pozzo. Alla sua sinistra, nell'angolo nord orientale del piazzale sottostante la Torre, si osserva un affresco che rappresenta una Madonna con Bambino presenza che forse testimonia l'esistenza, un tempo in questo punto, di una antica cappella. Costruita dagli Austriaci, ma recentemente riadattata, una scala sale direttamente dal pozzo e conduce alla Sala Congressi della Residenza Scaligera e, quindi, alla Torre. Dai pressi del pozzo, nel cortile, si può accedere direttamente al piano terra della Residenza, sede del Museo della Pesca, delle attività  del lago e "delle Galere veneziane". Architettonicamente esso presenta nel mezzo un forte pilastro, su cui poggiano due archi che sostengono le travi del solaio superiore, oggi Sala Congressi. Sotto il pavimento si estendono due vani, ben illuminati e delimitati da balaustre: secondo alcuni essi rappresenterebbero l'accesso alle "segrete" del Castello, luoghi di cui da tempo si favoleggia ma di cui nulla si sa ancora in concreto, mentre certo è il collegamento sotterraneo fra i due vani e la Torre, passaggio scoperto in seguito alla recente apertura della botola nel pavimento del primo locale della Torre stessa. Per salire al piano superiore dove sono la Sala Congressi e l'accesso alla Torre occorre uscire sul piazzale e salire la scala. Si accede quindi alla Torre: fu aperta a nord una porta che immette al suo primo locale, poiché prima si transitava su un ponte aereo esterno. Una finestra con inferriata nella parete ovest indica il luogo di accesso al ponte aereo. Era, questa, l'altezza della Torre costruita dai Longobardi. Il materiale cambia infatti da questo punto, così come muta la foggia di costruzione. Dinanzi all'ingresso di questa ha inizio la salita alla Torre. Cinque locali si aprono al livello alto ed al penultimo un graffito, oggi cancellato, recava il nome di Corrado II e la data del 1131: ciò lascia supporre che questa parte della Torre sia stata terminata proprio in quell'anno. La quinta stanza fu denominata "della Vedetta": con sei finestre che si aprono sul muro spesso 80 cm, era in origine coperta di tegole. Nel 1909 il pavimento venne cementato ed al suo centro fu posta la Campana Comunale, risalente al 1442 e adorna d'impronte di monete comunali. La Torre (o Mastio) sovrasta con la sua forma pentagonale irregolare Malcesine, erigendosi sul lago per 70 metri ed alta sulla sua base 31 metri. Sulla sua sommità un formidabile osservatorio a picco sul lago, svela un panorama mozzafiato. In questo link trovate cosa è esposto nel castello, sala per sala: http://www.malcesinepiu.it/lago-di-garda/Castello-Malcesine.html

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