mercoledì 1 agosto 2012

Il castello di martedì 31 luglio





SAN ZENONE DEGLI EZZELINI (TV) – Torre degli Ezzelini

Il nome di questa località va ricondotto a quello della ben nota famiglia degli Ezzelini che in tutta l'area bassanese rivestì un ruolo da protagonista fra l'XI e il XIII secolo. L'antica torre, sul colle Castellaro che sovrasta il paese, è tutto ciò che rimane del castello eretto da Ezzelino da Romano, detto “il Monaco”, e che fu poi di proprietà del figlio, anch'egli nominato Ezzelino, noto però come “il Tiranno”. Da San Zenone dipendevano i beni familiari ubicati in diverse località vicine. Da qui, Ezzelino fece splendere la sua stella di abile stratega che lo vide impegnato contro i nobili di casa Camposampiero, Estensi, Sambonifacio e poi dominatore delle città del Veneto come Padova, Vicenza, Verona, Treviso, Belluno, Trento, con sconfinamento nella Lombardia, dove occupò Brescia. Il potere di questa famiglia, che si schierò con Federico II durante le campagne contro i Comuni lombardi, ma che fu osteggiata dalla Chiesa e da Venezia, ebbe fine nel 1259, quando una “lega” di feudatari (Trevisani, Padovani e Vicentini) guidata da Marco Badoer cinse d'assedio il castello di San Zenone, ormai andato perduto, e sterminò gli Ezzelini (oltre a Ezzelino III vennero uccisi il fratello Alberico e sua moglie Margherita, i loro 6 figli maschi e le 3 figlie femmine). Alberico, personaggio di taglia politica minore, pagò con la strage di S. Zenone le colpe del fratello Ezzelino. Politicamente aveva fallito la sua grande occasione: il Papa, con varie bolle, lo aveva scelto come strumento per oscurare Ezzelino, ma Alberico capì troppo tardi il gioco e si riconciliò col fratello. La fine degli Ezzelini fu un sollievo non solo per le popolazioni della zona, ma per tutto il Settentrione d'Italia, dove essi avevano portato in oltre un secolo distruzioni, saccheggi e terrore. Nonostante ciò, sei secoli dopo, il primo consiglio comunale di San Zenone italiana decise di optare per 1'attributo degli Ezzelini, riabilitando di fatto la famosa famiglia. Oltre alla torre sono rimasti qualche brandello di fondamenta, la chiesetta e un lungo e misterioso intricarsi di gallerie che perfora la collina, secondo la leggenda, fino alle rive del Piave e del Brenta. Gli spazi interni alla Torre - dal cui Belvedere si può ammirare un panorama mozzafiato - sono stati resi fruibili grazie ad una sorta di scala/percorso destinata ad ospitare una mostra didattico illustrativa permanente che illustra la storia degli Ezzelini e dei feudi medievali della Pedemontana asolana. Altre notizie si possono trovare visitando il seguente link: http://www.oggitreviso.it/files/LA%20TORRE%20DEGLI%20EZZELINI.pdf

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