martedì 5 giugno 2012

Il castello di martedì 5 maggio




VOLTA MANTOVANA (MN) – Castello Gonzaga

Sorto prima dell’anno Mille a protezione delle attività economiche e degli abitanti della zona, fu incluso nel sistema difensivo degli stati canossiani come uno dei caposaldi a difesa dei confini settentrionali. E' dell'XI secolo (1053 e 1073) la donazione del Castello, della corte, del territorio di Volta e del borgo di Cereta da parte di Beatrice e Matilde di Canossa al Vescovo e ai Canonici della Cattedrale di Mantova che ne mantennero il possesso per moltissimi anni. Alla morte della Gran Contessa nel 1115, il comune di Mantova assunse il potere e la gestione politica del territorio mantovano. Costretto a subire anche distruzioni e devastazioni in conseguenza delle lotte interne tra le varie famiglie nobili mantovane, Volta rimase comunque sotto il dominio della signoria dei Bonacolsi e poi dei Gonzaga, come parte integrante dello stato mantovano; unica eccezione è costituita dalla cessione, per brevissimo tempo, al dominio veneto, assieme ad altri castelli, come pegno per un prestito concesso ai Gonzaga. Questi procedettero varie volte alla riorganizzazione del centro fortificato, risistemando le mura e le torri e organizzando la difesa del territorio. Formato da una cinta muraria attorno cui correva un fossato, il castello comprendeva, oltre alla chiesa e ad un piccolo borgo, una fortezza più interna stretta attorno al mastio e ad un'altra torre posta a sud. Fortificate sono anche le porte d'ingresso, in particolare la "porta mantovana" sulla quale si staglia un arco gotico di una certa eleganza. Nel corso del XV secolo, Ludovico Gonzaga fece erigere all’interno delle mura un palazzo di campagna che, all’inizio del secolo successivo, venne ceduto a Ludovico Guerrieri, il vicario che amministrava il territorio di Volta Mantovana per conto della dinastia mantovana; i discendenti del vicario restarono proprietari del palazzo per oltre tre secoli (fino alla metà del 1800) e, in questo lunghissimo arco di tempo, alterarono a più riprese l’originario assetto dell’edificio. Il favoloso parco, modello esemplare di giardino all’italiana, fu elaborato a partire dal XVI secolo, attraverso la scenografica sistemazione “a terrazze” del fossato che in origine circondava il castello; sul piazzale antistante si affacciano invece le antiche scuderie, nel lato settentrionale. Oltre all'ampio portico vi erano le stalle per i cavalli, il fienile, il granaio e le stanze per la servitù. In origine sul lato opposto del piazzale sorgeva un locale adibito al gioco della palla corda, assai diffuso tra i nobili dell'epoca. Decaduto nel Settecento a semplice deposito fu trasformato nella prima metà dell'Ottocento in un teatro. Ora ne sono rimasti pochi ruderi. La torre campanaria in origine era il mastio della rocca, ossia la torre principale e meglio difesa dell'intero castello. Vi era poi la Torre "Granaria", trasformata in acquedotto comunale nel 1922, accanto alla quale si trovava uno dei due accessi alla rocca. Le torri sono state recentemente ristrutturate e aperte al pubblico. Il palazzo Gonzaga, tuttora recintato dai bastioni, è stato adibito a municipio. Altre notizie storiche sul castello si possono trovare al seguente link:

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