sabato 4 febbraio 2012

Il castello di sabato 4 febbraio



ARDEA (RM) – Torre di Tor San Lorenzo

Nel XVI secolo, dopo la disfatta della flotta cristiana in Tunisia (1560), Papa Pio V invitò i feudatari del litorale laziale a difendere la costa dalle incursioni dei pirati turchi. L'invito del pontefice fu accolto dai Caffarelli che nel territorio di Ardea possedevano la tenuta di San Lorenzo. I Caffarelli s'impegnarono a "fabbricare una torre nel corso di due invernate del 1568-1569 e questo per causa che l'estate non si può lavorare sia per il mal aere (malaria), sia per il timore dei turchi". La torre, come afferma l'Eschinardi, venne realizzata su disegno di Michelangelo Buonaroti e fu terminata nel 1570. Per la sua monumentale bellezza fu soprannominata "La Pomposa" dagli stessi corsari turchi. Alta oltre 30 metri e di forma quadrata, era situata a un centinaio di metri dal mare, in un complesso caratterizzato da un tomboleto con un insieme di dune alte fino a dieci metri ricoperte da una fitta macchia mediterranea. Faceva parte di un imponente sistema difensivo dello Stato Pontificio costituito da 14 torri litoranee. Prima del serio danneggiamento causato da bombardamenti durante la seconda guerra mondiale, presentava in cima la piazza d'armi, accessibile tramite una rampa gradinata in muratura che si arrestava a circa due metri dal portale d'ingresso. Il vuoto era superato da un ponte levatoio manovrato dall'interno della torre. La custodia di Tor San Lorenzo era affidata a un torriere che aveva alle sue dipendenze una piccola guarnigione. Il loro compito era quello di sorvegliare il tratto di costa circostante, segnalare il passaggio di navigli barbareschi o comunque sospetti, respingere a cannonate qualunque tentativo di sbarco da parte di corsari e pirati. Se l'armamento della guarnigione non consentiva una sufficente difesa, il torriere lanciava segnali di soccorso (con falò o colpi di cannone) alle vedette delle torri vicine (Torvaianica, innanzitutto) che rilanciava la richiesta di soccorso fino a Civitavecchia dove attendeva la flotta Pontificia. La tenuta di San Lorenzo oltre ai Caffarelli appartenne alle famiglie Bartoli e Pallavicini. La torre, sottoposta ad un primo restauro che l’ha riportata alla sua originale bellezza, è ora in attesa di una definitiva sistemazione per renderla fruibile.

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