giovedì 30 giugno 2011

Il castello di giovedì 30 giugno



GHILARZA (OR) - Torre Aragonese

Situata ai margini dell'abitato, poco distante dalla chiesa di San Palmerio e da quella di San Giorgio, risale probabilmente al XV secolo ed è stata realizzata in stile gotico catalano. Costruita a difesa dei confini del Giudicato di Arborea rispetto a quello di Torres, è uno dei pochi esempi di architettura militare gotico-aragonese, che secondo un disegno originario doveva essere la torre maestra di un più vasto complesso di difesa composto da altre torri e, forse, da una cinta muraria. La difesa poteva essere completata da un ponte levatoio infatti, sotto l'alto portale di ingresso al piano superiore si notano due mensole-cardine, che dovevano probabilmente azionare gli argani per un piccolo ponte o per una scala retrattile. Dopo la caduta del Giudicato di Arborea, Ghilarza seguì le sorti del marchesato di Oristano. La torre ha una struttura robusta, che si impone per la potenza delle murature realizzate con blocchi di vulcanite appena sbozzati e legati con malta, mentre gli angoli sono in blocchi di grande pezzatura, squadrati e posizionati con perfetto allineamento, tale da non richiedere legante. La pianta è quadrata e ogni lato è lungo circa 17 metri. La massiccia struttura è impostata su un ampio zoccolo a scarpa che corre lungo tutto il perimetro. La robustezza dell'edificio è legata alla sua funzione militare, che imponeva la necessità di sovrastare l'area circostante e di operare dalla torre in tutte le direzioni. Nel prospetto Sud/Est si apre il portale centinato a tutto sesto con centina gravante su stipiti non monolitici. L'attuale ingresso è frutto di modifica settecentesca, che ne ha ristretto la luce quando la torre fu trasformata in carcere. Le finestre sono di diverso tipo, lobate nei prospetti Nord/Est e Sud/Est e ad arco in quelli Sud/Est e Sud/Ovest. L'interno è uno spazio pensato come impiego militare, con volta e crociera sostenuta da archi trasversali. Il piano superiore ha interessanti elementi di arte catalana come i tipici sedili di pietra, detti festigiadors. Al XIX secolo risale la possente porta corazzata con chiavistelli, serrature e passanti, visibile nel prospetto principale, frutto degli adattamenti strutturali cui la torre venne sottoposta per essere utilizzata come carcere mandamentale. Oggi ospita manifestazioni culturali e convegni.

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