giovedì 3 febbraio 2011

Il castello di giovedì 3 febbraio



CASTELLAZZO NOVARESE (NO) - ROCCA DEI CACCIA

Sorge sull'antica fortificazione dei Da Camodeia, illustre e potente famiglia che diede il nome al borgo abitato e che si distinse nel periodo tra il Duecento e il Trecento. Nei primi anni del Quattrocento il complesso fortificato e i vasti territori circostanti furono acquistati dalla ricca e potente famiglia novarese dei Caccia da Mandello che verso la fine di quel secolo vi innalzarono nell'angolo sud-ovest una rocca a pianta quadrata. L'aspetto attuale è il risultato dei tanti interventi di ristrutturazione e ampliamenti seguiti nel tempo. Le modifiche più rilevanti risalgono al periodo che va dal XV al XVII secolo. Al centro della facciata meridionale spicca lo stemma dei Caccia. Il complesso del castello comprende, oltre alla rocca, altri edifici di epoca rinascimentale e barocca, tra i quali la chiesa privata e un palazzo quattrocentesco denominato "Vescovado", che nel Seicento fu trasformato in una aristocratica residenza di campagna. Nel lato occidentale si trova un imponente muraglione trecentesco, coronato da eleganti merlature e da fregi in cotto; al di sotto di esso rimane il fossato protettivo che prevedeva un ponte levatoio pedonale. Appena sotto le caditoie si notano sette grandi aperture circolari, quattro sulla facciata sud e tre sulla facciata est, che erano utili in caso di battaglia per difendersi dagli invasori sparando con le bombardiere. Tra i merli e le caditoie, invece, è collocata una serie di piccoli fori circolari probabilmente destinati agli archibugi. La rocca, che possedeva anticamente un fossato difensivo, disponeva di un ponte levatoio. Verso nord essa si salda con la parte trecentesca del castello, caratterizzata dalle ampie cortine murarie, appena ingentilite da alcune finestre con decorazioni in cotto e da una lieve cornice, sempre realizzata in cotto, lungo la linea di gronda. La rocca ha all'interno un cortile sul quale si affacciavano due piani di ballatoi in legno, oggi non più esistenti.

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