giovedì 17 febbraio 2011

Il castello di giovedì 17 febbraio



MOASCA (AT) - Castello Pacherano-Secco Suardo

Fu costruito nel 1351, così come indicato sulla sommità del suo portale d'ingresso, su una precedente fortificazione, di cui non si conosce nè l'origine nè la forma, rasa al suolo nel 1308 dopo un lungo e difficile assedio nell'ambito delle sanguinose lotte fra Guelfi e Ghibellini che segnarono la vita del Comune di Asti nel Trecento. I Guelfi assediarono il castello di Moasca, baluardo Ghibellino, e gli assediati resistettero 22 giorni poi vennero a patti ed abbandonarono la fortezza; conquistato finalmente il maniero i Guelfi Solaro lo distrussero. La ricostruzione fu voluta dai Signori del luogo i Pacherano che fecero innalzare un Castello ancora più imponente. Sotto la proprietà dei Secco Suardo l'interno della costruzione medioevale fu sicuramente abbellito e reso più confortevole con stanze e grandi sale. Di particolare interesse era, senza dubbio, la cantina: essa occupava tutta la zona interrata del castello; da quest'ultima si accedeva ancora ai sotterranei cunicoli adibiti a prigioni. Nelle torri del castello vi erano quattro prigioni ed in particolar modo, secondo lo storico Canalis, la sotterranea "conteneva anelli e cancelli di ferro: ivi si detenevano i rei, ed anche i prigionieri di guerra."
Ancora nella prima metà del nostro secolo, il castello era in condizioni discrete e abitato, come testimonia lo svolgimento nel suo salone (70 mq.) di una rappresentazione teatrale avvenuta nel 1926. La rovina completa va datata a questo dopoguerra, quando il completo abbandono produsse un rapido e irreversibile degrado della struttura. Attualmente è rimasto in piedi solo un ultimo frammento delle poderose mura di mattoni della facciata orientale, alla cui estremità i due torrioni cilindrici svettano maestosi sul terrapieno conservando il ricordo della loro suggestiva imponenza. L'attuale amministrazione comunale ha avviato un programma di recupero e valorizzazione del castello proponendo, dopo aver attuato gli urgenti interventi di restauro conservativo, il recupero della vasta cantina interrata. Attualmente questa si presenta riempita dalle macerie dei muri laterali: ambizioso sarebbe pertanto scavare liberando questo vasto locale e ridandogli il suo antico splendore.

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