venerdì 10 dicembre 2010

Il castello di venerdì 10 dicembre



MONTEFIORE CONCA (RN) - Rocca Malatesta

Edificata intorno alla metà del 1300, è il più potente simbolo del potere malatestiano nella Valle del Conca; le sue geometrie offrono scorci unici e, come l’ha definita Ugo Amati, è un "'grattacielo' medievale che cerca la luce". Della Rocca colpiscono subito le solide geometrie e la mole complessiva dell'edificio. Superando le diverse porte di accesso alla fortezza, nell'ultima delle quali è murato un pregiato stemma Malatestiano, si accede al primo giro di mura e poi al cortile dove si trova un pozzo decorato del ‘300. Al piano superiore si ammira una bella sala con volta a crociera dove sono esposti alcuni affreschi con scene di battaglia. Salendo all'ultimo piano si giunge al terrazzo sulla sommità della fortezza dal quale si ammira un panorama davvero emozionante. La forma attuale della Rocca, pur con le modifiche apportate nel XV e XVI secolo, non si discosta molto nella planimetria da quella originaria. Nei circa 100 anni di dominio, diversi esponenti di spicco della famiglia Malatesta vi hanno abitato: dal Guastafamiglia a Galeotto Novello, da Pandolfo a Sigismondo, il più celebre fra tutti, il quale esaltò l'importanza di questo complesso militare e residenziale. Con lui si registrò il periodo di maggior splendore del paese – sorsero infatti numerose istituzioni civili e religiose, come monasteri, ospedali e il Monte di Pietà - mentre la Rocca ricevette la definitiva sistemazione. Diversi personaggi famosi furono ospitati dai Malatesta a Montefiore: da Luigi il Grande Re d’Ungheria con tutta la sua corte a Sigismondo Re di Boemia e Imperatore, da Papa Gregorio XII a Papa Giulio II e poi nobili e condottieri che avevano rapporti con la dinastia riminese. Ma dal 1462, in seguito alla sconfitta di Senigallia, i domini malatestiani si ridussero sensibilmente e, sempre nello stesso anno, la Rocca venne espugnata per conto della Santa Sede dal più irriducibile avversario dei Malatesta, Federico da Montefeltro duca di Urbino. In seguito alla scomunica ricevuta da Papa Pio II un anno dopo, e al conseguente isolamento, cominciò la decadenza per Montefiore che, come tanti altri luoghi limitrofi, vide l'alternarsi di diversi domini. Governarono il paese i Guidi di Bagno, i Borgia, la Repubblica Veneziana e l'ambiguo personaggio di Costantino Commeno, principe di Macedonia che vi morì nel 1530. Interventi di restauro, tuttora in fase di completamento, mirano al recupero totale della Rocca, degna di essere annoverata tra le opere architettoniche più importanti del patrimonio culturale italiano.

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